Pensioni, il dossier segreto: come si esce da gennaio, è un terremoto
Claudio Durigon, il papà di Quota 100, svela in anteprima a ilTempo il piano previdenziale che di fatto prenderà forma nella legge di Bilancio. Come è noto la Quota 102 attualmente in vigore potrebbe andare in soffitta già il prossimo 31 dicembre. L'esecutivo dunque dovrà trovare una nuova formula previdenziale per accordare il diritto all'uscita anticipata a tutti quei lavoratori che non vogliono precipitare nel baratro della Fornero. E Durigon ha già le idee chiarissime: "Il timing è già definito. Il superamento di Quota 102 e la nuova normativa devono entrare nella legge di Stabilità. Le nostre proposte, contenute nel ddl che il ministro dell'economia Daniele Franco già conosce, devono essere messe dunque nel binario della sessione di bilancio". E la riforma che ha preparato la Lega è assegno della pensione in mano con 41 anni di contributi versati: "Ci batteremo per introdurre il principio dei 41 anni. Poi la mediazione politica nella maggioranza e l'interlocuzione tra governo e Bruxelles potrà imporre condizioni e paletti. Questo fa parte del gioco. La cosa fondamentale è rottamare definitivamente la Fornero. E sancire una volta per tutte la soglia di contribuzione necessaria, i 41 anni, per lasciare il posto. Poi si possono introdurre correttivi per alcune categorie".
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E a chi gli fa notare che i costi potrebbero essere elevati, Durigon risponde così: "L'impatto dei 41 anni non è invasivo sui conti. Innanzitutto non va dimenticato che, lentamente, il bacino di chi ha il conteggio con il retributivo, dunque più oneroso per le casse dello Stato, si sta esaurendo. Così l'uscita anticipata ha sempre un peso sempre meno rilevante sul bilancio pubblico. Le stime che circolano parlano, di un costo compreso tra 4,5 miliardi e sei tra il 2023 e il 2025. I dati precisi li ha l'Inps, i miei sono probabilmente spannometrici, ma non si discostano molto dalla realtà".
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Infine su un eventuale blocco delle rivalutazioni per gli assegni in base all'inflazione monstre per del 2022 sul 2023, Durigon afferma: "È un tema più ampio.
Va ridisegnato il paniere dei beni considerati dall'Istat per calcolare il tasso di inflazione. Dovrebbe essere modulato anche per tener conto delle esigenze delle diverse fasce di popolazione. Gli anziani sono colpiti dal carovita in maniera differente rispetto ai giovani. Ma l'attuale calcolo non ne tiene conto. Si deve intervenire con nuove metodologie più aggiornate e precise. La tecnologia oggi può dare una mano in questo".