Gioco pubblico a distanza: continua la parabola di ascesa
Continua col segno positivo la parabola ascendente che ha visto imporsi in Italia il fenomeno del gioco a distanza già dal 2019, quando la spesa aveva raggiunto gli 831 milioni di euro, con un + 17% sul 2018.
L’aumento a doppia cifra è stato poi confermato in fase Covid, con un allargamento della forbice tra canale a distanza e sale terrestri connessa agli stop dei punti fisici di raccolta e alle misure restrittive di contenimento della pandemia. Nel 2020, in particolare, il sorpasso del gioco a distanza su quello in sede ha segnato un'incidenza dell’online del 56% sul totale della raccolta (dati Osservatorio Nomisma).
La riapertura post-lockdown dei punti gioco in loco ha poi coinciso con un riallineamento della raccolta complessiva ai numeri del 2019, con 110 miliardi di euro di giocate totali, a fronte però di una spesa inferiore (15 miliardi di euro, contro i 19,4 miliardi di euro del 2019). La lettura del gap tra il complesso delle puntate e lo stallo della spesa, ovvero della differenza tra le giocate e le vincite, evidenzia ancora come il canale a distanza abbia proseguito il ruolo di rimorchio dell’intera filiera, in particolare se si considera che il payout, ovvero la restituzione in vincite, è più elevato nelle piattaforme digitali del gioco. I dati ufficiali di Agimeg, elaborati da quelli forniti dai singoli concessionari autorizzati da ADM e dai Bollettini del Dipartimento delle Finanze, confermano il crescente contributo delle attività di gioco online alle entrate erariali, con un 42,8% in più tra il 2020 e il 2021.
Il quadro dei dati finora emerso da questo 2022 rimarca il trend in ascesa del comparto online. I numeri di aprile evidenziano una spesa di 158,5 milioni di euro che supera di 1,9 punti percentuali la spesa del mese precedente nelle piattaforme di casinò a distanza. Tra i migliori casino online per quote di mercato si sono piazzati Lottomatica, al 12,96%, Pokerstars e Sisal rispettivamente 8,76% e 8,46%. Seguono Snai (8,26%), 888 (6,88%), Eurobet (5,94%), Planetwin365 (5,81%) Starcasinò (4,87%). Tra i primi dieci anche Betflag (4,11%) e Bwin (3,88%).
I dati riportati sono frutto di un’elaborazione dell’Agenzia di Stampa sul Mercato dei Giochi a partire dalle stime di ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, e si riferiscono dunque al solo gioco a distanza legale, ovvero quello derivante dalle attività sulle piattaforme in possesso della licenza ad operare.
Il fenomeno del gioco sommerso in Rete, connesso alle attività illecite, è per sua natura non quantificabile, sebbene il contrasto al gioco d’azzardo illegale sia al centro dell’agenda politica, con l’attesa Legge Delega sul Riordino del Gioco Pubblico del MEF, da cui ci si aspetta inoltre un’integrazione coerente e omogenea della normativa regionale all’interno di quella statale.
La razionalizzazione della rete fisica è un altro dei punti cardine della legge di riforma. Se il gioco a distanza continua la sua corsa, con 381.083 nuovi conti di gioco aperti online nel mese di aprile, vero è che le sedi fisiche hanno subito grosse perdite per gli operatori e per le casse statali, con un gettito in calo del 40%, considerando gli introiti da PREU. Il Riordino nazionale mira, dunque, a un rilancio del settore che tenga conto dell'industria legale del gioco nel suo complesso e del suo contributo all’economia del paese, nonché all’occupazione nella filiera.
Le sale fisiche e i punti di raccolta terrestre continuano inoltre a costituire un canale di preferenza rispetto all’online tra la popolazione meno giovane. Secondo Nomisma gli italiani over 65 che giocano con un certa regolarità (il 25% del campione intervistato) prediligono tabaccherie, sale bingo e bar, mentre soltanto il 3% sceglie l’online, forse per l’abitudine all’attività in presenza (6 su 10 giocano da 10 anni), o forse per la scarsa propensione alle nuove tecnologie