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Busta paga, scatta la rapina: batosta addizionale Irpef, ecco quanti soldi perdi

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Batosta in busta paga, soprattutto per chi ha un reddito medio-alto. Il motivo? Una riforma entrata in vigore a gennaio 2020, che riduce da cinque a quattro le aliquote dell’Irpef. Tra le Regioni, però, come spiega il Giornale, ci sono grosse differenze sulle addizionali Irpef. Nel Lazio, per esempio, l’aliquota base dell'1,23% subisce un aumento dello 0,5%, necessario per compensare i disavanzi sanitari. Mentre la più alta è pari al 3,33%. Un bel salasso insomma.

 

 

 

Anche se, come scrive il Messaggero, chi ha uno stipendio tra 35 mila e 40 mila euro l'anno potrà beneficiare di una riduzione del salasso. Sopra questa soglia, gli aumenti saranno compresi da 126 euro fino 206 euro per chi ha un reddito di 75 mila euro o superiore. In Campania, invece, con il nuovo sistema c'è una riduzione dell’imposta ai redditi fino a 28mila euro, con un vantaggio massimo di circa 90 euro. Mentre al di sopra di questa soglia c'è un forte aumento - dell’ordine di centinaia di euro l’anno - che pesa soprattutto sui ceti medi e alti.

 

 

 

Alcune amministrazioni locali, comunque, hanno cercato di limitare gli aumenti, dosando la revisione delle aliquote, così da non ottenere differenze significative come nel caso di Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Umbria e Marche. Quattro regioni invece - Sicilia, Sardegna, Veneto e Abruzzo - non hanno cambiato il tributo che si applicava già sotto forma di aliquota unica su livelli comunque inferiori. 

 

 

 

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