Giulio Tremonti, scenario da Terza Guerra mondiale: "Questo è solo l'inizio del disordine"
"Questo è soltanto l'inizio del disordine". Lo scenario che traccia l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti è inquietante e parte da un presupposto: "Non è la guerra che ha posto termine alla globalizzazione ma è il termine della globalizzazione che ha portato la guerra". In una intervista a Il Giornale, il presidente dell'Istituto Aspen, osserva infatti che "il mondo della globalizzazione era un mondo in cui la costellazione del mercato stava sopra e gli Stati stavano sotto a competere pacificamente con le loro economie. Il mondo che sta venendo fuori, ma che era ben prevedibile con la fine della globalizzazione, è invece un mundus furiorus".
"Io credo che la globalizzazione fosse inevitabile. Ma evitabile è stato l'errore di concentrarla e sincoparla in un paio di decenni appena. La crisi di questa ideologia arriva già nel 2008, con la crisi finanziaria in America e nel Nord Europa", ricorda l'ex ministro che evidenzia come in seguito "c'è stata una instability prodotta dalla creazione dal nulla di moneta. I numeri attuali sono terrificanti. La finanza sta alla realtà in rapporto di tre a uno, come mai nella Storia. L'unità di conto è passata dal billion al trillion. Su questa curva della Storia è arrivata la guerra in Ucraina".
E ancora: "Già la pandemia aveva hackerato il software della globalizzazione, poi è venuta la guerra. Ma, anche terminata la guerra, non sarà la fine ma temo il principio del disordine portato dall'inflazione, che c'era già prima e che da sempre è la tassa sui poveri, e poi la fine delle illusioni monetarie che hanno animato il messaggio governativo nell'ultimo anno", conclude Tremonti.
Caro energia e rischio recessione. Perché non basta ridurre di pochi centesimi la benzina