Parmigiano Reggiano, il Consorzio si dota di un advisor esterno per evitare truffe casearie e formaggi taroccati
Agitazione crescente ai vertici consortili. L'inchiesta sulle produzioni di formaggio similare del presidente Nicola Bertinelli si arricchisce di nuove fotografie sulla promozione diffusa di forme non autorizzate dal Consorzio e da numerose testimonianze, oltre ad "piccante" esposto del Codacons. L'affaire Bertinelli, il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano trovato a produrre con caglio vegetale un formaggio stagionato similare al Dop nazionale, è tutt' altro che chiuso. Il Cda del Consorzio, oltre a decretare lo stop immediato a qualsiasi produzione con stagionatura superiore a 6 mesi, ha infatti affidato all'unanimità al Comitato esecutivo il compito di verificare "la veridicità e la correttezza" delle affermazioni del presidente in merito al formaggio prodotto dall'azienda Bertinelli denominato "Il Senza".
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Da giorni il consigliere mantovano Paolo Benedusi, schierato su posizioni fortemente critiche per il pasticcio saltato fuori a proprio sotto Natale, aveva richiesto al Cda di sottoporre a verifica incrociata le dichiarazioni di Bertinelli, a suo dire «incomplete e incongruenti», esibendo altre fotografie e testimonianze e facendo mettere agli atti un parere legale. La scelta del Consorzio di vietare la produzione non sarebbe comunque sufficiente perché basterebbe far produrre il formaggio similare da un'altra società (anche dello stesso Gruppo) per poi continuare a venderlo, esattamente come era successo a dicembre 2021. Come se non bastasse la tensione tra i consorziati, i consumatori e i grandi acquirenti della filiera (la Gdo teme contraccolpi di immagine), nel frattempo è spuntato anche un esposto del Codacons.
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Presentato al Comando dei Carabinieri per la tutela agroalimentare. In Consiglio Bertinelli si è impegnato a cessare subito la produzione ma l'inchiesta di Report ha svelato una email del 2020 in cui Bertinelli scriveva che "Il Senza" non veniva più prodotto. Il fascicolo è ora nelle mani del Comitato esecutivo della Dop, che si è impegnato a decidere in tempi brevi. Però all'interno del Consorzio molti dubitano che si possa decidere sull'incompatibilità. Oltre un terzo dei consiglieri risulterebbero produttori di formaggi similari. Quindi in condizioni di incompatibilità. Tra le ipotesi un "passo di lato" di Bertinelli e l'affidamento ad un advisor esterno per garantire la "terzeita" dei controlli.