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Busta paga stravolta, cosa cambia dal 1° marzo: chi gode e chi viene stangato

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La riforma dell'Irpef è uno dei punti principali della manovra finanziaria approvata di recente dal governo. A incidere maggiormente sulla vita quotidiana delle persone saranno sicuramente le modifiche apportate agli scaglioni e alle aliquote di tassazione dell'Irpef. In particolare, le aliquote scendono da 5 a 4, poi vengono rimodulate le detrazioni e viene introdotto uno sconto sui contributi previdenziali, ma solo per il 2022.

 

 

 

A trovare una bella sorpresa in busta paga sarà soprattutto chi percepisce un reddito medio-alto. Stando alle nuove misure, infatti, come riporta il Corriere della Sera, entra in vigore la detrazione fiscale per redditi del lavoratore dipendente, che vengono assimilati se il reddito totale è superiore a 28 mila euro e inferiore ai 40 mila euro. Inoltre, ci sarà anche un parziale esonero contributivo per tutti i dipendenti che hanno un reddito inferiore a 34.996 euro. Per fare degli esempi pratici, quindi, ci saranno 158 euro in più in busta paga "per chi ha un reddito fiscale da 10 mila euro, incasserà 422 euro di più chi ne guadagna 15 mila l’anno ma addirittura 1.143 per chi dichiara 40 mila euro e 990 per chi ne dichiara 50 mila". Questo quanto ipotizzato in alcune tabelle del Corsera.

 

 

 

Una novità meno positiva riguarda invece le famiglie. A partire da marzo, infatti, non saranno più consentite detrazioni fiscali per i figli a carico, evento non trascurabile soprattutto per i nuclei familiari con molti figli. Il risultato? Una busta paga più snella, anche perché l’assegno unico e universale verrà corrisposto direttamente al lavoratore da parte dell'Inps.

 

 

 

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