Bollette, che figura il governo... Non è riuscito a bloccare i super aumenti di luce e gas
La stangata di Capodanno, purtroppo, è arrivata. Come anticipato ieri da Libero, nel prossimo trimestre le bollette della luce aumenteranno del 55% e quelle del gas del 41,8%. Si tratta di incrementi mostruosi, che non hanno precedenti nella serie storica degli ultimi decenni e che ci svuoteranno le tasche con più rapidità di una patrimoniale. Ma, se è possibile, quelli cumulati nell'ultimo anno sono ancora peggiori. Secondo i calcoli dell'Autorità dell'energia (Arera), che ieri ha comunicato ufficialmente la lieta novella, la spesa di una famiglia tipo tra il primo aprile 2021 e il prossimo 31 marzo sarà di circa 823 euro. La variazione rispetto ai 12 mesi precedenti è del 68%. Stesso discorso per il gas. In questo caso l'esborso sarà, tenetevi forte, di circa 1.560 euro. Si tratta di un incremento del 64%.
Mettendo insieme i due aumenti si arriva ad un salasso di quasi mille euro (994 per la precisione), che fa salire il costo annuo della bolletta a 2.383 euro. In pratica, uno stipendio (superiore a quello medio degli italiani) va in fumo per fare la lavatrice, cucinare e guardare la tv. Le cose da capire, a questo punto, sono due. Come si è arrivati a questo? E che fine hanno fatto gli aiuti sbandierati dal governo nelle ultime settimane, con Mario Draghi che si è pure vantato di aver quasi raddoppiato la dote iniziale?
I MOTIVI DEL SALASSO - In entrambi i casi un'idea, e anche abbastanza precisa, ce l'abbiamo. Ma atteniamoci alla versione ufficiale dell'Arera. Tra i motivi dell'esplosione della bolletta, secondo i tecnici dell'autorità, ci sono in primo luogo «i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all'ingrosso», che sono «quasi raddoppiati nel periodo settembre-dicembre 2021». Tralasciamo il perché siano aumentati, ma è chiaro che la tempesta era annunciata, almeno dallo scorso autunno. Perché nessuno si è mosso né preoccupato? Mistero.
Ma la chicca è il secondo motivo citato dall'Arera che, udite udite, riguarda l'impennata dei costi dei permessi di emissione di CO2. Ma come? Non si era detto che la transizione ecologica non ha nulla a che fare con gli aumenti delle bollette? Eppure, l'Autorità dell'energia, come ha già fatto negli scorsi trimestri, continua ad inserire il folle meccanismo ideato da Romano Prodi nel 2003 e diventato, con il grandioso green deal europeo, il regno della speculazione più selvaggia, nella lista dei colpevoli del caro-energia. Solo per avere un'idea di ciò di cui stiamo parlando, vi basti sapere che il costo dell'emissione di una tonnellata di CO2 (che si paga solo in Europa) per le imprese che non possono fare a meno di inquinare per realizzare la loro produzione (raffinerie, acciaio, cemento, ceramica, vetro e carta le principali) è passato dai 33 euro di gennaio ai 79 euro di dicembre.
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L'AIUTINO DEL GOVERNO - E veniamo adesso al governo. Dice sempre l'Arera che a causa dei rialzi folli di materie prime e permessi di CO2 la bolletta della luce sarebbe aumentata del 65% e quella del gas del 59,2%. Fare il calcolo dello straordinario sforzo dell'esecutivo è facile. Grazie ai 3,8 miliardi (peraltro destinati in gran parte a proteggere le fasce più deboli) l'esecutivo è riuscito a tamponare del 10% l'elettricità e del 20% il metano. In altre parole in un solo trimestre quei quattrini sono serviti a ridurre l'incremento complessivo di appena il 15%. E se vogliamo andare più indietro i circa 12-13 miliardi stanziati negli ultimi mesi non hanno impedito una crescita della spesa annua delle famiglie tra il 64 e il 68%. Appare chiaro che così non si va da nessuna parte. Ora che al caro-energia si stanno sommando anche le conseguenze della nuova ondata di Covid, sembra che in parlamento si stia finalmente facendo strada l'ipotesi, finora sostenuta soltanto da Stefano Fassina, di un nuovo scostamento di bilancio. Ma senza interventi strutturali fra tre mesi siamo al punto di partenza. Qualcuno, prima o poi, dovrà trovare il coraggio di mettere in discussione i dogmi degli ultimi anni. Altrimenti la fame ci ucciderà prima del cambiamento climatico.
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