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Tasse, sforbiciata in arrivo sull'Irpef? Ecco l'accordo: chi ci guadagna e cosa cambia in busta paga

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Da cinque a quattro scaglioni: questo l'accordo politico tra il ministero dell'Economia e della Finanza e le forze di maggioranza sul taglio delle tasse. L'Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) rimarrebbe invariata per i redditi fino a 15mila che resta al 23 per cento, quella 15-28mila va dal 27 al 25 per cento, quella 28-55mila va dal 38 al 35, mentre oltre i 55mila si passa direttamente al 43 per cento. Insomma, a guadagnarci è principalmente il ceto medio. 

 

 

"C’è l’accordo politico ad agire sulle aliquote Irpef - ha confermato il viceministro al Mise Gilberto Pichetto al termine del tavolo al Mef -. E altrettanto un ragionamento sull’Irap che vede una scelta verticale, partendo dalle 850mila persone fisiche, autonomi e ditte individuali, aggiungendo eventualmente le start up. Questo è l’accordo politico, ora Franco ne deve parlare con Draghi, noi con i nostri partiti e poi rivederci". 

 

 

Quello del taglio dell'Irpef è un obiettivo posto da Cgil e Cisl, che hanno già sollecitando l'esecutivo: "È il momento di fare questa scelta vista la crescita dei prezzi e l'abbassamento di pensioni e salari in questi anni", affermava il segretario della Cgil Landini a Today mentre gli faceva eco il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra per il quale bisogna "concentrare tutti gli 8 miliardi del Fondo Fiscale per abbattere il cuneo fiscale e le prime aliquote Irpef". Dopo l'ufficializzazione dell'accordo, però, i sindacati si sono detti indignati. "L’accordo politico raggiunto sul fisco non ha coinvolto i sindacati, restiamo in attesa di un confronto con il Governo. Gli 8mld dovrebbero andare tutti a lavoratori dipendenti e pensionati e ribadiamo con nettezza la nostra contrarietà alla riduzione dell’Irap", commenta la Cgil su Twitter.

 

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