Conto corrente chiuso sopra i 100mila euro? Il verdetto che travolge la super-banca italiana
Si è pronunciata l'Antitrust sul caso che vedeva protagonista Fineco Bank. Sull'istituto di credito è stato aperto mesi fa un procedimento istruttorio per presunta pratica commerciale scorretta. La banca, infatti, avrebbe informato i titolari di conti correnti pari o superiori ai 100mila euro, senza nessuna forma di investimento o finanziamento che, a quelle condizioni, potevano recedere dal contratto. In questo modo secondo l'Antitrust Fineco avrebbero convinto i clienti a stipulare servizi finanziari di gestione del patrimonio molto onerosi che garantivano vantaggi economici all’istituto di credito, consentendo come alternativa ai clienti la chiusura del conto corrente.
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Una soluzione, ovviamente, poco conveniente per i clienti. E così ora Fineco - come spiega Il Giornale - non farà scattare il recesso per i correntisti privi di un conto in un altro istituto di credito, che subirebbero nella massima misura gli effetti della chiusura del rapporto. Non solo, perché l'istituto di credito rimborserà le commissioni pagate per l’esecuzione di ordini di investimento a chi ha già effettuato finanziamenti e concederà la possibilità di restituire i finanziamenti senza spese o penali.
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Infine la banca dovrà tenere aggiornati i clienti sulle condizioni rilevanti ai fini del recesso. Verranno illustrate agli utenti le diverse opzioni per evitare il recesso, senza alcun fine promozionale. Fineco sarà anche obbligato a organizzare corsi online per ampliare le conoscenze dei propri clienti sulle conseguenze del mantenimento o meno delle giacenze di liquidità sui conti correnti. Nel frattempo ai clienti sarà fatta chiarezza sul fatto che Fineco non recederà dal contratto per un periodo di 90 giorni da quando vengono contattati, il tempo necessario all’utente per poter scegliere la soluzione più adatta.
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