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Conto corrente cointestato, la "trappola" per il coniuge: quali soldi non puoi mai toccare

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Conto cointestato, croce e delizia per molti coniugi. A fare il punto su uno strumento finanziario molto diffuso, ci pensa ilgiornale.it, che in premessa ricorda come pure  in regime di comunione dei beni sancito col matrimonio uno dei due coniugi può aprire un conto corrente personale, essendo così l'unico ad avere accesso ai denari depositati sul conto stesso.

 

In queste circostanze, a meno che vi siano specifiche autorizzazioni del titolare, l'altro coniuge non può disporre di alcun fondo, anche se in linea teoria dovrebbero essere considerati un bene comune. Ma tutt'altro discorso, appunto, quando il conto è cointestato. Se aperto con firma disgiunta, entrambi i coniugi possono operare sul deposito senza avere alcun permesso da parte del cointestatario. Inoltre, si ricorda come il denaro depositato su quel conto appartenga esattamente a metà a ciascuno dei due titolari.

Ma alcuni fondi restano proprietà personale di uno solo dei due contraenti, anche in regime di comunione dei beni: si parla dei beni posseduti prima delle nozze, e anche il denaro ricevuto con donazioni o eredità anche dopo il matrimonio (a meno che non sia specificato diversamente nell’atto di liberalità o nel testamento). E ancora, tra i beni individuali figurano anche i soldi ottenuti a titolo di risarcimento danni e/o la pensione relativa alla perdita parziale o totale della capacità lavorativa e per ultimi quelli incassati dalla vendita di un mobile o immobile di esclusiva prorietà.

Ma in comunione dei beni, il denaro acquisito dopo il matrimonio diventa comune, anche nel caso in cui venga depositato su un conto esclusivo e personale (fanno eccezione gli esempi elencati qui sopra).

 

Per ultima, la circostanza di un conto cointestato a firma disgiunta: tutti e due i coniugi sono autorizzati ad effettuare ogni tipo di operazione bancaria senza alcun permesso da parte dell'altro. La doppia autorizzazione serve sia in apertura sia in chiusura del conto, oltre a risultare necessaria quando si tratta di conto cointestato a firma disgiunta. Con un'ultima unica eccezione, nel momento in cui uno dei due coniugi venga scelto come rappresentante autorizzato per le operazioni bancarie (prelievi di denaro e depositi nella maggior parte delle circostanze).

 

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