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Rivoluzione Pnrr: il Piano delle Fs per far entrare davvero l'Italia nell'Ue

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Creare un sistema di trasporti moderno e integrato. Sembrava una missione impossibile, invece è un obiettivo concreto. Da una parte c’è la responsabilità del Gruppo FS Italiane di gestire 28 miliardi - degli oltre 31 miliardi previsti dalla Missione 3 del PNRR - per dare una forte accelerazione al percorso di realizzazione di un sistema di mobilità innovativo, digitalizzato e integrato. Dall’altra la necessità di accettare questa sfida imponente, perché la crescita del Paese non può prescindere dalla crescita delle proprie infrastrutture, cercando soluzioni sempre più sostenibili per i sistemi di trasporto di persone e merci. Il tutto si traduce in un’opportunità, «che offre la possibilità di ridisegnare completamente lo scheletro delle infrastrutture dei trasporti in Italia», come dichiarato da Luigi Ferraris, ad di Ferrovie dello Stato. Non solo.

 

 

I fondi del PNRR stanziati dall’Europa rappresentano l’occasione per ridurre il divario tra Nord e Sud . E lo sottolinea anche il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, quando spiega che «il 56% dei 62 miliardi di competenza del Ministero va al Mezzogiorno».  C’è di più. Non si cercherà solo di colmare il gap, ma di mettere in connessione il Mezzogiorno con l’Europa così da trasformarlo in centro nevralgico per persone e merci, integrando i territori del Meridione con i grandi corridoi europei. Ne sono un esempio la Napoli-Bari e la Palermo-Catania-Messina, direttrici fondamentali del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo che rappresenta un asse Nord-Sud cruciale per l’economia europea. Anche il nuovo collegamento ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria consentirà di spostarsi lungo la Penisola con meno difficoltà avvicinando luoghi, persone e cose: le due città saranno collegate in 3 ore e 40 minuti con benefici per i collegamenti da e per la Sicilia. E poi ci sono le tratte del Nord Italia che metteranno in connessione questa parte di Paese con gli altri corridoi europei: la linea ferroviaria del Terzo Valico, destinata a rendere più vicine Genova e Milano, la Brescia-Verona-Vicenza e la Verona-Brennero. 

 

 


E’ così che il sistema di trasporto del domani sarà sempre più interconnesso alle reti trans-europee di trasporto, i cosiddetti TEN-T, con importanti ricadute sui territori che attraversa. Una prima data cruciale sarà il 2026, limite temporale del Recovery Fund, ma il Governo ha stanziato risorse ulteriori, per completare opere che richiedono più tempo. In questi anni gli investimenti previsti dal PNRR permetteranno di potenziare le opportunità di viaggio lungo la Penisola. Per la prima volta il Gruppo FS punterà sulle connessioni diagonali dall’Adriatico al Tirreno (ad esempio investendo sulla linea ferroviaria Roma-Pescara, sulla Taranto-Metaponto-Battipaglia, e sul rafforzamento della Orte-Facolnara), rafforzando i nodi ferroviari metropolitani e le linee regionali, potenziando le connessioni con porti, interporti e aeroporti e riqualificando le stazioni, in particolar modo al Sud. Non più, quindi, solo luoghi di transito ma veri e propri centri di servizi urbani inseriti nel tessuto cittadino, hub della mobilità integrata e sostenibile dei viaggiatori.

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