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Pensioni, torna la legge Fornero. "Non è andata bene". Gelo sindacati, Draghi se ne va prima

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Torna la legge Fornero e sulle pensioni è rottura tra il governo e i sindacati. La doccia gelata arriva nella tarda serata di martedì:  "L'incontro con Draghi non è andato bene. Ci sono alcune risposte parziali sulla riforma degli ammortizzatori sociali ma non c'è una scelta del governo su dove andranno le risorse", spiega il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri a margine dell'incontro tra il premier e Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi. "Domani non ci sarà nessun nuovo faccia a faccia con Draghi", ha annunciato ancora Bombardieri. Ma le trattative proseguiranno, con Draghi che manda avanti gli sherpa. 

 

 

 

 

 

"Serve una pensione di garanzia per i giovani. Con un sistema così tra 40 anni i giovani non avranno una pensione pubblica", aggiunge preoccupato il segretario Cgil Maurizio Landini. L'aria che si respira nei sindacati, insomma, è pesante. Si parla senza mezzi termini di un "braccio di ferro" durato due ore e mezza, tanto che Draghi ha lasciato il tavolo in anticipo "per un impegno", come spiega Palazzo Chigi.

 

 

 

 

 

"Sulle pensioni ci sono solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria - l'accusa di Bombardieri -. Il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate". Stesso tenore da Landini: "Con 600 milioni non fai una riforma degna di questo nome. Il governo ha ribadito che giovedì approverà in Cdm la Manovra e che questo è il perimetro. Valuteremo cosa deciderà, quello che abbiamo detto è chiaro: se si andrà in una certa direzione bene, se vogliono confrontarsi con noi bene, sennò valuteremo unitariamente con Cisl e Uil cosa fare". 

 

 

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