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Euro 2020, l'ultima parata di Gigio Donnarumma vale 12 miliardi di euro: perché quel tuffo per l'Italia vale oro

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 L'ultima parata di Gianluigi Donnarumma potrebbe valere la bellezza di 12 miliardi di euro. Dodici miliardi di crescita in più della ricchezza nazionale. I vari esperti della Soccer-nomics concordano sul fatto che vincere i mondiali o anche ai campionati europei di calcio "costituisce sempre un volano straordinario per l'economia del Paese vincitore, il cui prodotto interno aumenta in media dello 0,7% in più", ricorda la Stampa. L'unico cauto è Mariano Bella, capo economista di Confcommercio: "In questa fase molto particolare della nostra economia, in cui già ci attendiamo un rimbalzo forte del Pil, è difficile dire quale giovamento possa portare una vittoria del genere. E' chiaro che poi tutto fa brodo, ma anche i riferimenti al passato sono forzati: negli anni 80 andava bene perché anche a colpi di debito pubblico crescevamo, il 2006 invece era l'anno prima della crisi...".

 

 

 

 

Simona Caricasulo, docente di Economia aziendale dello sport, "l'Italia dopo il Covid aveva bisogno di questa vittoria perché significa ripresa, che diventa immediatamente fiducia se la vogliamo raccontarla in termini economici, però è anche un grandissimo messaggio di speranza. Che è quella di cui tutti quanti hanno bisogno. Tutti avevano bisogno in termini emotivi di questa vittoria. L'impatto sul Pil? Difficile fare delle stime in questo momento - risponde - però è chiaro che gli Europei rappresentano per il nostro Paese una vetrina straordinaria sul mondo, che rafforza sicuramente la brand identity dell'Italia. E questo sicuramente andrà a dare una ulteriore sferzata positiva a tutto il made in Italy. E poi ci sarà un ritorno in termini di turismo, di valorizzazione dei territori e vantaggi per tutti gli sponsor della nostra nazionale", svelando nel dettaglio cosa potrebbe succedere ai nostri conti.

 

 

 

 

"L'anno successivo all'ultima grande vittoria degli azzurri a mondiali del 2006 in Germania - segnala ad esempio Coldiretti - l'economia nazionale è cresciuta in modo sostenuto con un aumento record del 4,1% del Pil, mentre il numero di disoccupati è diminuito del 10%. E di un altro 10% sono poi aumentate le vendite nazionali all'estero spinte dal successo di immagine dell'Italia che ha avuto un effetto traino anche sui prodotti made in Italy e sul turismo con un aumento 2,36 milioni di stranieri che sono venuti in Italia in vacanza nell'anno successivo alla memorabile vittoria". Sono questi i dati che fanno ben sperare. "Tra il 1986 ed il 2014 tutte le 8 nazioni che hanno vinto hanno sempre migliorato la loro crescita. Difficile però per l'Italia quest' anno fare più del 5% già preventivato. A meno di un miracolo alla Mancini", conclude la Stampa.

 

 

 

 

 

 

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