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Enrico Letta a lezione dal G7: "Accordo storico, tassa minima del 15% per le multinazionali Big Tech"

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Anche le grandi multinazionali di Big Tech dovranno fare ora i conti con le tasse. Raggiunto infatti l’accordo tra i ministri delle Finanze del G7 sulla tassazione minima a livello globale per i profitti delle grandi multinazionali. Il primo ad annunciare l’accordo, considerato "storico", il britannico Rishi Sunak: "A Londra oggi, io e le mie controparti finanziarie abbiamo raggiunto uno storico accordo sulla riforma fiscale globale che richiede ai giganti tecnologici multinazionali di pagare la loro giusta quota di tasse nel Regno Unito".

 

 

A fargli eco anche il nostro ministro dell’Economia, Daniele Franco, che nel corso di una conferenza stampa al termine della riunione, ha esultato: "L’accordo odierno sblocca un dibattito durato otto-nove anni. Questa nuova forma di tassazione sarà operativa fra qualche anno, non ci sono tempi tecnici per farlo prima. Quando (la legge) sarà diventata operativa, i Paesi che hanno già una digital tax la elimineranno e adotteranno la nuova". L'intesa è arrivata a stabilire una aliquota globale minima "almeno del 15 per cento". 
 

 

Un trionfo anche per Matteo Salvini. Il leader della Lega settimane fa aveva risposto per le rime alle proposte di Enrico Letta: "È assurdo che Letta e il Pd continuino a pensare a nuove tasse. Giusto aiutare i giovani, la proposta della Lega è tassare le multinazionali straniere che fanno affari in Italia e non pagano le tasse". E ancora: "Penso senza fare nomi e cognomi ad Amazon, 350 miliardi di fatturato, 44miliardi ricavi in Europa e pochi spicci di tasse pagate in Italia. Quindi invece di andare a punire con la tassa di successione genitori e nonni per aiutare i figli, facciamo pagare le giuste tasse ai concorrenti che stanno facendo chiudere i negozi italiani". Ed ecco che l'ex ministro è stato accontentato.

 

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