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Coronavirus, la polizza contro i "danni" da vaccino: quanto ti costa proteggersi da tutti gli effetti collaterali (o quasi)

Chiara Pellegrini
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Vaccinati e assicurati, ora si può con una polizza. Se tutto andrà come prevede il ministro della Salute Roberto Speranza a stretto giro si confida di raggiungere il mezzo milione di vaccinazioni al giorno contro il Sars-Covid 19. Con l'auspicio che presto arrivino le dosi necessarie per impartire una tale accelerazione nella campagna di immunizzazione nazionale. Ad un oltre un anno dall'inizio della pandemia la vaccinazione di massa sembra essere la strada più efficace per uscirne. Abbandonando così le chiusure a singhiozzo e i blocchi alla circolazione delle persone e delle normali attività. È pur vero, però, che sono aumentati gli scetticismi da parte dei cittadini nei confronti dei vaccini ora in circolazione. I casi di malori e di morte a seguito della somministrazione del vaccino AstraZeneca - seppur statisticamente residuali - hanno mandato in allarme la popolazione e non solo in Italia.

 

 

La casa farmaceutica anglo-svedese, dopo lo stop and go dell'ente di certificazione sanitaria europeo (Ema), è stata costretta addirittura ad aggiornare il "bugiardino" delle controindicazioni giusto la scorsa settimana. Ora nel foglietto illustrativo del vaccino di AstraZeneca è stato aggiunto un nuovo e effetto collaterale: una forma di trombosi associata a calo di piastrine. «Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca», riporta la casa su indicazione dell'ente regolatorio Ue nelle informazioni rivolte ai pazienti, dopo la valutazione effettuata sul prodotto anglo-svedese, «non è associato a un aumento del rischio complessivo di disturbi della coagulazione del sangue». Tuttavia, ha spiegato l'Ema, «ci sono stati casi molto rari di coaguli di sangue insoliti, accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che aiutano il sangue a coagulare), dopo la vaccinazione. I casi segnalati erano quasi tutti in donne sotto i 55 anni».

Il bugiardino di fatto mette al riparo le case farmaceutiche da eventuali cause. Ma una volta apportata la firma di consenso sul foglio di vaccinazione di fatto si acconsente a tutto: anche ai rischi. Una bella responsabilità considerando che l'opzione è non farsi vaccinare e rischiare di contrarre il virus, potenzialmente mortale. E dunque che fare?

 

 

Una soluzione, almeno di garanzia, è saltata fuori: l'ingegnosa compagnia assicurativa lombarda la Nobis di Agrate Brianza (MB) ha pensato bene di proteggere dai potenziali rischi milioni di italiani lanciando sul mercato una copertura assicurativa per chi dovesse avere timore di sottoporsi al vaccino. La polizza si chiama "Vaccino protetto" e, come spiega la compagnia sul proprio sito internet, «offre una copertura economica in forma di diaria giornaliera in caso di complicazioni o reazioni avverse che si manifestano entro 30 giorni dalla somministrazione del vaccino».

Ma come ci si assicura contro il rischio vaccino? Se a seguito dell'inoculazione, effettuata con un vaccino approvato dall'Aifa da parte di operatori sanitari autorizzati, si «palesasse una reazione avversa, un effetto indesiderato, tale da compromettere le normali atti Per quanto riguarda le regioni, fra le più popolose la migliore media di vaccinazioni al giorno per 100mila abitanti ce l'ha il Veneto. Poche quelle la cui percentuale fra dosi ricevute e somministrate scende sotto l'80%: Calabria (75,4%), Basilicata (79,1%), Liguria (76,8%) e Sardegna (76,8). Le altre si mantengono fra l'81,3% delle Marche e il 93,5% di Bolzano. vità, la polizza corrisponderà all'assicurato una diaria di 50 euro per ogni giorno di malattia (a partire dall'ottavo) e/o di 100 euro per ogni giorno nel caso di ricovero (a partire dal quinto)».

 

 

«In un contesto particolare come quello attuale non potevamo esimerci dal fornire il nostro contributo per sensibilizzare i nostri clienti, ma in generale tutta la popolazione italiana, sull'importanza del vaccino anti-Covid-19, che consideriamo un elemento imprescindibile per uscire dalla situazione pandemica in cui ci troviamo», scandisce Alberto Di Tanno, presidente della Nobis. La polizza Vaccino Protetto «è molto più di un prodotto assicurativo», chiariscono dai vertici della compagnia, «offre un sostegno economico nel malaugurato caso in cui in seguito alla somministrazione si verifichino effetti collaterali e quindi una forma di rassicurazione».

Un settore tradizionalmente "rigido", come quello assicurativo, si sta dunque adeguando al particolare periodo che stiamo vivendo, creando polizze sanitarie ad hoc e nuovi prodotti di assicurazione sulla vita per mettersi al riparo dalle conseguenze del Covid-19. La maggior parte delle compagnie assicurative offrono indennità in caso di ricovero in terapia intensiva e forme di diaria giornaliera. Ma anche coperture ad ampio spettro per le imprese dove si dovessero verificare casi di contagio dal virus. Insomma, anche il comparto assicurativo è costretto ad aggiornarsi intercettando una richiesta di protezione che arriva dai consumatori.

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