Giuseppe Conte, doppia botta: spread su, rating giù. In poche ore, premier condannato?
L'agenzia di rating americana Moody' s vede nero sull'Italia specie dopo l'ultima crisi di governo targata Italia Viva che ha indebolito non poco l'esecutivo Conte. E ora rischiamo veramente di poter essere vedere declassato il giudizio sul nostro debito e, per il Belpaese, potrebbe avvicinarsi lo spettro del livello «spazzatura». In un report pubblicato ieri, gli analisti newyorkesi di Moody' s (gli stessi che a novembre avevano confermato il nostro rating a "Baa3") sono stati più che efficaci nel cristallizare la complicata situazione nella quale si trova oggi l'Italia e il governo Conte-bis: «Sebbene la prospettiva di elezioni anticipate sia improbabile» hanno spiegato, «il governo italiano indebolito dalla recente crisi di governo deve far fronte a sfide politiche spaventose, sia nella gestione dell'attuale fase della pandemia sia nell'assicurare l'assorbimento tempestivo ed efficace dei fondi europei del Recovery Fund (Next Generation EU)».
Tradotto: già l'Italia sta tentando di far fronte a una difficile e quanto mai luttuosa situazione pandemica da cui dover uscire (bene), come può - con la maggioranza debole che si ritrova - il premier Conte a gestire in maniera efficace e tempestiva i fondi del Recovery Plan cruciali per migliorare il basso potenziale di crescita dell'Italia?. In ballo, ricordiamo ci sono circa 200 miliardi di euro, risorse fondamentali per far ripartire il Paese ormai stremato dall'emergenza legata al Coronavirus. «C'è tempo fino a fine aprile per presentare alla Commissione Ue i piani dettagliati per l'utilizzo dei fondi» ha ricordato l'agenzia di rating, «ma ci sono alcune grandi questioni da risolvere per l'esecutivo italiano, inclusa quella su quanto sarà centralizzata la gestione dei fondi e a quali priorità economiche andranno le risorse». LO SPREAD SI IMPENNA Il timore che gli esperti dell'agenzia Moody' s vedono è proprio che l'eventuale incapacità politica del nostro Paese di trarre vantaggio dalle risorse che la Ue metterà a disposizione per tutti i Paesi membri dell'Unione per sostenere il potenziale di crescita dell'economia potrebbe mettere sotto pressione il nostro rating sul debito. Visto che il Conte-Bis o Ter (che sia) non sarà in grado di far nulla di tutto ciò che va promettendo. E ovviamente il mix dato dalla crisi politica e dall'avvertimento arrivato dagli esperti americani ha immediatamente avuto notevoli rispercussioni sul listino di casa nostra. Milano ieri si è aggiudicata la maglia nera in Europa lasciando sul terreno l'1,52% a 22.088,36 punti. Oltre alla negativa chiusura di seduta di Borsa, a far tremare parecchio è stato il balzo in alto dello spread tra Btp e Bund tedesco schizzato fino a 126 punti base. E che è arrivato a toccare livelli che non si registravano dallo scorso novembre. Come se non bastasse, a gettare benzina sul fuoco su una situazione già complicata e quanto mai fragile, ricordiamo che nelle scorse ore ci si era messa di mezzo pure la numero uno della Bce, Christine Lagarde, che è sembrata aver voluto inviare un messaggio chiaro e preciso nei confronti dell'Italia: Roma non si aspetti ulteriori assist da Francoforte a causa della crisi di governo culminata nella tenuta dell'esecutivo Conte, ma anche con un esecutivo di minoranza e lo spettro di elezioni anticipate mai rientrato del tutto. In più la Banca Centrale Europea ha ribadito che la dotazione del Pepp da 1.850 miliardi di euro - ossia il programma di acquisto di titoli pubblici e privati per l'emergenza pandemica - è orientata alla flessibilità e che quindi potrebbe anche non essere utilizzata completamente. Parole che non sono piaciute granchè agli investitori e ci hanno messo ulteriormente sotto pressione.