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Cashback di Stato, soldi finiti e rischio bonus dimezzato: brutta sorpresa per gli italiani a febbraio

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Doveva essere un piano rivoluzionario e invece il governo ha fatto il passo più lungo della gamba. Il cosiddetto cashback di Stato, pensato per incentivare i pagamenti con la moneta elettronica e ridurre così l’evasione fiscale, si sta scontrando con la realtà: tante richieste e pochi soldi a disposizione.  Chi aveva già messo nel suo bilancio personale lo sconto da 150 euro promesso dal governo potrebbe avere delle brutte sorprese. Come spiega il Giornale, l’intoppo è venuto fuori dal regolamento che attua il decreto di novembre: per questo bonus è stato previsto uno stanziamento sottostimato. Il premio del 10% sulle spese fino a 1.500 euro effettuate dall’8 dicembre fino al 31 è solo un esperimento, un’anticipazione del cashback vero e proprio in vigore dal 2021. Ma se le premesse sono queste, l’iniziativa rischia di non avere un grande futuro.

 

 

 

Scendendo nel dettaglio, questa sperimentazione ha uno stanziamento di 227,9 milioni di euro e il regolamento prevede che se la “risorsa finanziaria stanziata non consente il pagamento integrale del rimborso spettante, questo è proporzionalmente ridotto”. Tradotto: una volta esauriti i 228 milioni di euro il bonus verrà decurtato. Non vengono precisate le modalità, non si sa se verranno privilegiati i primi che si sono registrati sull’app Io o se verranno tagliati i bonus di tutti, in misura proporzionale alle risorse disponibili.  Dunque a febbraio, mese in cui dovrebbero essere accreditate le somme dovute,  molti italiani potrebbero rimanere delusi. Guardando le cifre al momento disponibili, il Giornale ha notato che lo stanziamento è di 228 milioni e che gli iscritti all’app finora sono 3,6 milioni. Se rimanessero tali (cosa improbabile) e se tutti avessero diritto ai 150 euro di rimborso, il Tesoro dovrebbe prepararsi a erogare più di 500 milioni di euro. Più del doppio dei soldi a disposizione. Questo porterebbe a un rimborso dimezzato: 70 euro invece dei 150 attesi. Una delusione che rischia di far fallire il piano ancor prima di cominciare.

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