Recovery Fund bloccato, "rischio tsunami finanziario sull'Italia". Merkel e Conte, lo scenario peggiore
Il veto di Ungheria e Polonia al Recovery fund fa tremare l'Italia. Uno slittamento, l'ennesimo, potrebbe compromettere la tenuta finanziaria dell'indebitamento italiano. In altre parole: che scateni i mercati, fino a oggi sopiti di fronte alla certezza delle risorse del fondo europeo, sarà la fine per il nostro Paese. E così oggi, 17 novembre, il ministro degli Affari europei Enzo Amendola si presenterà al vertice con i colleghi degli altri Stati membri senza spostarsi di un millimetro dalle decisioni già prese, cioè dal compromesso sulle condizionalità dello Stato di diritto raggiunto quattro mesi fa, quando i Paesi del Nord Europa spingevano per punire maggiormente Ungheria e Polonia. "Sosteniamo la mediazione tedesca, su NextGenerationEu e QFP (quadro finanziario pluriennale) non si può perdere tempo", cinguetta il ministro sperando nell'aiuto di Angela Merkel.
La cancelliera tedesca - stando a quanto riporta La Stampa - ha intenzione di giocarsi la carta del pacchetto dei documenti (bilancio, Recovery fund e risorse proprie) per piegare il veto. Intanto Giuseppe Conte confida sul fatto che basterà qualche garanzia in più e qualche tecnicalità, ma l'impasse in cui si è impantanata la Ue rischia di pesare sull'Italia e non poco. Senza questo, i mercati tornerebbero ad agitarsi nei confronti del Belpaese.