Lega, il piano Salvini-Bagnai: taglio dell'Iva sui generi alimentari, "boccata d'ossigeno per famiglie e imprese"
Ridurre l’Iva sui generi alimentari, i cui prezzi stanno aumentando (+1,5%) con grave danno per le famiglie. È la proposta della Lega, dal costo di 20 miliardi, presentata nella mattinata di martedì 10 novembre da Matteo Salvini e dal responsabile Dipartimento Economia Alberto Bagnai: dà concretezza all’ipotesi formulata dal premier Giuseppe Conte nel giugno scorso. È l’ennesima dimostrazione che il primo partito italiano intende collaborare con proposte concrete e costruttive. Per esempio, la Lega aveva proposto l’anno bianco fiscale come emendamento al Cura Italia, respinto perché “costava troppo” anche se il governo ha poi deciso altri interventi più costosi con risultati decisamente al di sotto delle aspettative.
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Nello specifico, per l’Iva la Lega suggerisce di portare a zero le due aliquote “super-ridotte” del 4 e del 5% (costo: 4 miliardi), ridurre di due punti l’aliquota ridotta del 10% (costo: 7 miliardi) e tagliare di due punti l’aliquota del 22% (costo: 9 miliardi). L’obiettivo è azzerare l’Iva sul pane, e tagliare quella sulla carne sui vestiti. È un intervento chiesto da molte categorie e in linea con quanto fatto in altri paesi europei. “Il taglio dell’Iva - ha commentato Salvini - sarebbe una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese. Si parla di un intervento di cui beneficerebbero tutte le categorie, più utile rispetto ai troppi dpcm che prevedono delle mance solo per alcuni”.