Pensioni, tagliano gli assegni. Coefficienti di trasformazione del montante contributivo, chi verrà penalizzato di più
Pessime notizie dall'Inps sul fronte pensioni: è ufficiale l'aggiornamento dei coefficienti di trasformazione utilizzati per "tradurre" in importo il montante contributivo maturato dai lavoratori che verranno collocati in quiescenza dal 1° gennaio 2021. Valori sono ancora in calo, secondo una linea discendente che va avanti ormai da un decennio. Si tratta della parte dei contributi maturata dopo il 1° gennaio 1996 (o il 1° gennaio 2012 per coloro che entro il 31 dicembre 1995 hanno maturato 18 anni di contribuzione): più il coefficiente è elevato e maggiore sarà l’assegno della pensione.
La quinta revisione dei coefficienti è stata pubblicata in Gazzetta 147/2020: ad essere svantaggiati saranno coloro che andranno in pensione nei prossimi 2 anni rispetto a chi lascerà il lavoro alla fine del 2020. Rispetto al 2009, come sottolinea il sito specializzato Money, l'assegno annuo è calato del 12%. Di fronte a un taglio inesorabile, l'unica soluzione valutando le novità introdotte dalla riforma Fornero è restare nel mondo del lavoro il più lungo possibile per poter applicare il coefficiente di trasformazione più alto.