Recovery Fund, i dubbi di Repubblica: "Euforia prematura, attenzione alle tasse europee"
“Attenzione alle facili euforie. Sul bazooka di Bruxelles la battaglia è appena iniziata”. Così titola Repubblica in merito al Recovery Fund, il cui annuncio da parte di Paolo Gentiloni ha scatenato la reazione entusiasta di mercati, aziende e politici (del Sud-Europa). Una reazione definita prematura perché siamo solo all’inizio di una trattativa. Sono attesi “dibattiti roventi” nel Consiglio europeo e soprattutto una “feroce resistenza” da parte dei paesi del Nord-Europa (Svezia, Olanda, Austria e Danimarca).
Recovery Fund, Pietro Senaldi: “Prima i soldi, poi esultiamo. Vittoria politica ma non risolutiva”
La temperatura politica è da fornace, scrive Repubblica, perché il piano di Ursula von der Leyen (750 miliardi, 500 a fondo perduto e 250 in prestiti) contiene due “condizioni-dinamite”. La prima è che Bruxelles finanzierà il fondo raccogliendo i soldi sui mercati, la seconda è la creazione di una serie di tasse “europee” per ripagare i debiti. La proposta deve essere approvata all’unanimità dai paesi membri: secondo Repubblica l’alleanza franco-tedesca sarà di aiuto, ma potrebbe non bastare. Soprattutto in memoria del precedente di febbraio, quando prima del virus i leader europei passarono due giorni interi a discutere di piccole modifiche al budget Ue senza trovare un accordo. Ora si chiede un passo avanti enorme e di portata storica: servirà l’appoggio di tutti per non mandare in fumo un piano da 750 miliardi di euro.