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Gabbie salariali, la Cgia:

"Avvantaggiano il Sud"
di Albina Perri venerdì 14 agosto 2009

2' di lettura

 «Non solo esistono già, visto che i lavoratori del Nord guadagnano oggi mediamente il 30% in più dei colleghi del Sud -afferma il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi- ma se reintrodotte per legge avvantaggerebbero i lavoratori meridionali. Infatti, se teniamo conto che la Banca d'Italia ha dichiarato nei giorni scorsi che il costo della vita è del 16% circa superiore al Nord rispetto al Sud, l'introduzione delle gabbie salariali dovrebbe, quindi, far recuperare ai lavoratori dipendenti del Mezzogiorno un differenziale oggi esistente con quelli del Nord di circa 14 punti dato dalla differenza tra i maggiori livelli medi salariali e il maggior costo della vita presenti nel settentrione». Come si può operare in alternativa alle reintroduzione delle gabbie salariali? Secondo la Cgia di Mestre gli strumenti esistono già e si possono mettere in pratica da subito. «Nei prossimi mesi -prosegue Bortolussi- circa la metà dei dipendenti italiani, pari a 12,7 milioni di lavoratori, sarà chiamato a rinnovare il contratto dilavoro. Grazie alla contrattazione di secondo livello si potranno aumentare i livelli salariali recuperando produttività e maggior costo della vita lasciando al sistema delle relazioni sindacali il compito di raggiungere questo obbiettivo.Altra cosa è il pubblico impiego. Su questo settore, forse, ci sono i margini per inserire elementi di differenziazione salariale che vadano a vantaggio dei lavoratori del Nord.»  Dalla Cgia di Mestre, comunque, sottolineano l'importanza che sia la Lega Nord sia il Presidente Berlusconi abbiano sollevato il tema dei salari e degli stipendi dei lavoratori dipendenti. «Se i lavoratori del Sud recupereranno una parte del differenziale esistentecon il Nord -conclude Giuseppe Bortolussi- questo non potrà che avvantaggiare tutto il Paese. Sia perchè aumenteranno i consumi nel Mezzogiorno, notoriamente molto contenuti, sia perchè si contribuiràa frenare la migrazione dei lavoratori privati meridionali verso il Nord.» Gasparri: piaceranno a tutti. E sulla questione interviene anche Maurizio Gasparri. «Il termine gabbie salariali va tolto dal dibattito perché ingenera equivoci e giustamente si presta a polemiche. Il programma per il Sud che stiamo mettendo a punto deve lasciare spazio alla flessibilità contrattuale, affinchè si tenga conto dei livelli di produttività e del costo della vita. Niente di più di quanto anche le forze sindacali reputano giusto e logico». Il capogruppo del Pdl al Senato ha detto poi che «dobbiamo, con la fiscalità di vantaggio da ottenere in sede europea ed altre misure, incoraggiare investimenti e occupazione nel Mezzogiorno, combattendo la disoccupazione, il lavoro nero e lo sfruttamento. Il piano Sud che il governo e il Pdl stanno mettendo a punto conterrà risposte concrete che si aggiungeranno a quelle già date». «Per questa ragione saranno i gruppi parlamentari un motore per questa azione da sviluppare d'intesa con Berlusconi e con tutto il governo. A settembre discuteremo queste linee guida e siamo certi che saranno accompagnate da un grande consenso sociale perchè si tratta di creare più opportunità e non certo di introdurre discriminazione e ingiustizia», conclude il presidente del gruppo Pdl al Senato.

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