Befera: "Un premio ai contribuenti onesti"

Lo sceriffo delle tasse passe dalle taglie alle medagliette: "Chi paga correttamente tutte le tasse merita un riconoscimento. E abbiamo già fatto qualcosa..."
di Andrea Tempestinidomenica 23 settembre 2012
Attilio Befera

Attilio Befera

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Lo sceriffo delle tasse vuole passare dalle taglie ai premi. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate e presidente di Equitalia, Attilo Befera, ha spiegato che "oltre a contrastare i comportamenti scorretti sotto il profilo fiscale andrebbero a mio avviso premiati i contribuenti onesti o, più giustamente, occorrerebbe dare ad essi non tanto un premio, quanto piuttosto il riconoscimento che meritano per la loro onestà". Nel dettaglio, secondo Befera - che è intervenuto a un convegno organizzato dalla scuola di didattica Aidea all'Università di Economia di Torino, qualche passo in avanti è stato fatto "con alcune misure specifiche introdotte dal decreto salva-Italia", quali "la riduzione dei termini e l'introduzione di franchigie per l'accertamento a favore di chi dichiara ricavi e compensi in linea con le risultanze degli studi di settore, oppure, l'eliminazione di una serie di obblighi contabili per coloro che inviano telematicamente all'Agenzia i dati relativi all'attività svolta e istituiscono un conto corrente dedicato".  Il modello statunitense - Befera ha proseguito sottolineando come "entro il 30 settembre cercheremo di eliminare gli adempimenti obsoleti, inutili e che non danno valore aggiunto. Cercheremo di farlo in via amministrativa - ha sottolineato. Insieme alla deterrenza e alle azioni positive di riconoscimento e di valorizzazione della lealtà fiscale, occorre semplificare quanto più possibile gli adempimenti fiscali. Sotto questo aspetto operare in prodondità, portando anche a una completa riscrittura del testo unico sulle imposte dirette". Lo sceriffo delle tasse ha parlato di "un'innovazione, non tecnologica, che definirei culturale: è il cambiamento nel rapporto tra fisco e cittadini che accresce il livello di adesione spontanea agli obblighi tributari. E' un cambiamento che deve avvenire da entrambi i lati del rapporto. Non sarà certo facile - ha aggiunto Befera -, ma è un cambiamento necessario". Il direttore delle Entrate ha ribadito che "l'azione di deterrenza è irrinunciabile per qualsiasi amministrazione fiscale che voglia fare seriamente il proprio lavoro. Si sa che in America l’istituzione più temuta non è l’Fbi, ma l’Irs, cioè l’ente federale delle imposte. Il modello americano è spesso preso ad esempio per l’efficacia dell’azione di contrasto all’evasione, senza che nessuno vi intraveda una deriva verso uno 'stato di polizià tributario o una contraddizione con il fatto che gli Stati Uniti siano la patria dei movimenti di libertarismo politico più radicali".