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Momento magico dei compro oro?La crisi ci sta lasciando in mutande,ma è il momento giusto per vendere

Il prezzo presto scenderà. Le banche centrali cominciano a vendere. Le scorte sono piene. Ma gli italiani continuano a monetizzare i gioielli di famiglia. La festa è finita
di Ignazio Stagno domenica 9 dicembre 2012

3' di lettura

L'età dell'oro è finita. Continuerà forse per Paperon de' Paperoni nel suo Klondike. Qui la festa finirà presto. I "compro oro" spopolano in tutte le vie delle nostre città. Da nord a sud. E tutti lì a vendere il gioielli di famigli per monetizzarne il valore. Un flusso continuo di fedi, bracciali, gemelli, spille per fare cassa. C'è la crisi e gli italiani hanno bisogno di liquidità fresca in tasca. Ma c'è una domanda da porsi. Dato che i "compro oro" non sono dei benefattori moderni, ma semplicemente aquistano un bene pagandolo, la domanda di oro è così alta? E soprattutto fino a quando durerà? A sentire le voci del mercato pare che siamo alla linea del traguardo. L'epoca dorata è già durata abbastanza. Chi doveva riempire le riserve le ha già riempite tutte, quindi presto i nostri gioielli non ci resterà che indossarli. Il prezzo dell'oro infatti è stato sempre e comunque molto stabile. L'oscillazione è stata costante fra i 250 e i 500 dollari l'oncia. Ma dal 2000 ad oggi abbiamo assistito ad una corsa irrefrenabile del prezzo salito addirittura a quasi 2000 dollari l'oncia. Questo è stato un messaggio chiaro per il mercato: vendere per incassare tanto.  La festa sta finendo - Ma attenzione. Proprio questa impennata testimonia una verità aurea da tenere presente: quando l'oscillazione è troppo violenta e soprattutto troppo al rialzo è necessario ricordare che l'oro è un bene volatile. Il suo prezzo è deciso da tante componenti tecniche e psicologiche. Quindi nulla appare così com'è. Ovvero non c'è certezza sul prezzo nel lungo periodo. Se c'è stata e c'è ancora oggi una grande richiesta di oro è stata dettatta anche dall'acquisto del metallo giallo anche da parte delle banche centrali. Ma ora, da settembre scorso proprio le banche centrali sono tornate a vendere oro. Segnale chiaro che le scorte sono al completo e che ora bisogna vendere. ma se i grandi acquirenti vendono chi comprerà più i gioielli di famiglia? In tanti di questo non si preoccupano e vendono i propri beni. Chi lo fa ora è ancora fortunato. Chi aspetta rischia di svendere. Infatti nel 2011 l'incremento delle riserve auree mondiali è stato di ben 430 tonnellate. Un risulato enorme. Il più consistente dal 1964. Non è un dettaglio da poco. E se si guarda al 2012 la tendenza ad avere tanto oro in cascina è confermata, con un bel gruzzolo di 254,5 tonnellate. A questo punto sul mercato c'è un pericoloso misunderstanding. Un equivoco pericoloso. Molte società di investimenti mantengono un punto di vista positivo sul futuro della corsa all'oro. Ma c'è chi invece invita alla prudenza. Anzi al non vendere più. Goldman e Sachs ipotizza una fine del ciclo d'oro già a partire dal 2013. E nel 2014 l'ipotesi èche il prezzo si stabilizzi mediamente sui 1750 dollari. Quindi in calo. Insomma la realtà è una sola e semplice: chi vende, lo fa non solo per un problema di liquidità, ma perchè è questo il momento per vendere. Solo questo. Poi tutti a casa a guardare i gioielli della nonna. Senza calcolatrice e bilancino in mano. Nons erviranno più. 

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