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Effetto-Monti sulle imprese italiane:nel 2012 mille chiusure al giorno

Il saldo nati-mortalità è sempre stato negativo negli ultimi tre anni. E il 50% delle aziende che aprono ex novo, chiude entro i primi cinque anni di vita
di Matteo Legnani domenica 4 novembre 2012

2' di lettura

  Alla faccia dell'effetto Monti sull'economia italiana. La Cgia di Mestre ha diffuso questa mattina i suoi dati sui primi nove mesi del 2012, in cui spicca quello sulle chiusure di aziende: 1.000 ogni giorno. Da tre anni il  saldo della nati-mortalità delle aziende italiane è sempre negativo. E nei primi 9 mesi di quest’anno sono poco più di   279.000 le imprese che hanno chiuso i battenti: praticamente 1.033 al giorno. A impensierire l’Ufficio studi Cgia di Mestre è anche il fatto che le aziende che aprono abbiano dimensioni occupazionali   molto contenute, mentre quelle che chiudono sono quasi sempre attività strutturate con diversi lavoratori alle loro dipendenze. "Prova ne sia - sottolineano dalla Cgia - che il tasso di disoccupazione  sta crescendo in maniera preoccupante". Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, sottolinea che "molte persone hanno aperto un’attività in questi ultimi anni di crisi, non perchè in possesso di una   spiccata vocazione imprenditoriale, bensì per la necessità di costruirsi un futuro occupazionale dopo esser stati allontanati dalle aziende in cui prestavano servizio come lavoratori dipendenti. E se questa dinamicità del sistema - prosegue Bortolussi - è un   segnale positivo, entro i primi 5 anni di vita il 50% delle aziende muore per mancanza di credito, per un fisco troppo esoso e per una burocrazia che spesso non  lascia respiro. Particolarmente preoccupanti i dati riferiti all’artigianato: negli ultimi tre anni il saldo nazionale   della nati-mortalità delle aziende di questo settore presenta sempre   un segno negativo: -15.914 nel 2009, -5.064 nel 2010 e -6.317 nel 2011. E nei primi tre mesi del 2012 (ultimo dato disponibile) il saldo ha toccato la punta massima di -15.226: i settori più in difficoltà sono quelli delle costruzioni, le attività manifatturiere e i servizi alla persona.  

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