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Consumi, nel 2013 una stangata da 1.500 euro a famiglia

di Andrea Tempestini domenica 30 dicembre 2012

2' di lettura

Quasi archiviato un 2012 drammatico, le famiglie italiane sperano in un 2013 con meno lacrime e meno sangue. Una speranza che però resterà disattesa. Le cifre parlano chiaro. E spaventano. L'allarme lo suonano Adusbef e Federconsumantori, che fanno i calcoli e mettono in guardia sugli aumenti di prezzi e tarrife. In rapida rassegna, pagheremo di più per il cancone Rai, per i servizi postali e bancari, per le tariffe aeroportuali, aumentano anche la tassa sui rifiuti, le bollette, l'rc auto. Il totale? Un salasso da 1.490 euro a famiglia. E un futuro sempre più nero, depresso e ingestibile. I rincari - Secondo i consumatori si tratta di "aumenti insostenibili che determineranno nuove e pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie (già duramente provate) e sull'intera economia, che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi". Le famiglie dovranno fare i conti con l’aumento del canone Rai (che sale di 1,5 euro che porterà il tributo a 113,50 euro l’anno), delle tariffe aeroportuali (impennata di 8,5 euro a biglietto), dei pedaggi (in crescita del 2%), delle tariffe postali (più costosi da un minimo del 15% a un massimo del 40% per la posta prioritaria, del 58,3% per il bancoposta il cui canone annuo, salirà da 30,99 a 48 euro e il costo degli assegni, prima gratis portati a 3 euro). "La crisi sarà lunga" - Per non parlare della Tares, che, ricordano Adusbef e Federconsumatori, aumenterà dal 1 aprile del 25 per cento. E ancora, i servizi bancari e dell’assicurazione auto (stangata di 5 punti percentuali). "Le parole d’ordine per risollevare le sorti delle famiglie e dell’intera economia - osservano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori - sono: ripresa della domanda di mercato, liberalizzazioni, nonchè investimenti per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico per il lavoro che rimane il problema fondamentale del Paese. In assenza di un serio progetto che vada in questa direzione, la fuoriuscita dalla crisi si farà sempre più lontana e improbabile".

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