CATEGORIE

"Atene, il crac è solo rimandato"Borsa, crollano Milano e MadridSpread in volo: vicino a 480 punti

Gli analisti: "Voto in Grecia ha solo spostato più in là il giorno del giudizio" Monti scopre l'acqua calde: "Le urne elleniche non convincono i mercati"
di Andrea Tempestini domenica 24 giugno 2012

3' di lettura

Euforia, ma solo per una manciata di minuti. Il voto in Grecia - dove hanno vinto i conservatori "salva-euro" che governeranno con i socialisti - ha dato nuova linfa alla moneta unica e spinta ai mercati europei. Una spinta che però si è esaurita dopo un paio d'ore di contrattazioni. Mentre l'indice di Atene continuava a volare (dopo rialzi superiori agli 8 punti percentuali l'attivo intorno alle 10.30 era del 6,38%), Milano virava in un pesante passivo: il paniere principale Ftse Mib lasciava il 2,09%, mentre l'All Share l'1,79 per cento. Contrastati gli altri listini continentali: Madrid perdeva il 2,17%, Francoforte saliva dello 0,70%, Parigi dello 0,22% e Londra dello 0,10 per cento. La situazione veniva inquadrata nei Forex Morning forniti da due market analyst di Cmc Markets: "Nonostante la vittoria relativa delle forze che sostengono l'euro, le sfide ancora aperte in Grecia restano enormi e la sensazione più diffusa è che il giorno del giudizio sia solo rimandato". Nel pomeriggio è arrivato anche il commento del premier italiano, Mario Monti, che con l'arguzia del professore notava: "I mercati non sono convinti dell'esito del voto in Grecia. Serve l'Unione politica". Il corllo nel pomeriggio - Con il passare delle ore il quadro diventava sempre più negativo: a poco più di un'ora dalla chiusura dei listini a Milano il Ftse Mib sprofondava del 2,31%, mentre l'All Share lasciava il 2,01 per cento. Le vendite continuavano a concentrarsi sui bancari: Intesa perdeva il 2,3%, Unicredit il 3,4% mentre Mediobanca, Ubi e Monte dei Paschi venivano sospese per eccesso di ribasso. Alla stessa ora contrastati gli altri listini europei, in prevalenza negativi: Madrid perdeva il 2,46%, Parigi lo 0,49%, Londra guadagnava lo 0,11% e Francoforte lo 0,34 per cento. Atene restava positiva, pur dimezzando al 4,16% i massimi rialzi della seduta di contrattazioni. Male lo spread - L'effetto-euforia si è esaurito in fretta anche sul fronte dei titoli di Stato, dove lo spread tra Btp e Bund, era risalito sopra quota 460 punti base dopo una lieve contrazione in apertura. Il differenziale si era attestato a 461 punti con un tasso al 6,04 per cento. In volo anche lo spread tra Bonos spagnoli e Bund tedeschi, che sfiorava i 570 punti base con un rendimento al 7,12 per cento. Intorno alle 16.30 lo spread tra Btp e Bund si attestava a 466 punti base (dopo aver oscillato tra un minimo di 435 e un top di 478 punti) con rendimento al 6,08 per cento. Altissima tensione sui Bonos spagnoli: spread a 577 punti base (con un massimo di 588 pb), superiore a quello dell'Iralanda e con un rendimento record del 7,22 per cento. La sfiducia degli analisti - Gli analisti di Cmc Markets, Michael Hewson e Tim Waterer, spiegavano che con il partito di estrema sinistra, Syrizas, che ha accresciuto il proprio consenso del 10%, "è poco probabile che qualsiasi prossimo governo possa trovare più facilmente la via per le implementazioni richieste dalla troika". Inoltre, aggiungevano, a Parigi invece il rafforzamento dei socialisti di Hollande "prelude ad un futuro redde rationem con le richieste di maggiori pressioni fiscali da parte della Germani: se i mercati si convincessero che la Francia sta rallentando il suo processo di rafrorzamento di bilancio, gli investitori perderebbero la loro fiducia e vedremmo un allargamento degli spread sui titoli francesi con il pericolo di vedere minacciato quel che rimane del rating a tripla A e un conseguente innalzamento dei costi ceh verrebbe subito in primo luogo dalla Germania".

Scoppia il caso Trump, "non male": il video rubato nello Studio Ovale diventa un caso

Mercati Donald Trump dirige ancora l'orchestra in Borsa

Ora si vola Borsa, cambia tutto: ma non la bussola

tag

Trump, "non male": il video rubato nello Studio Ovale diventa un caso

Donald Trump dirige ancora l'orchestra in Borsa

Sandro Iacometti

Borsa, cambia tutto: ma non la bussola

Buddy Fox

Trump, il vero obiettivo era la Cina

Mario Sechi

Trump manda in tilt la vecchia finanza

«She's fantastic, she's a fantastic leader and person» era il 12 dicembre 2024 quando un Donald Trum...
Buddy Fox

Rating, non gioisce solo il governo: l'incremento fa bene a imprese e lavoratori

Fingiamo per un attimo che la promozione di Standard & Poor’s sul merito creditizio dell’Italia sia quel...
Sandro Iacometti

Unicredit, via libera condizionato dal Cdm per Ops su Bpm

Il Consiglio dei ministri ha deliberato di esercitare, a tutela di interessi strategici per la sicurezza nazionale, i po...

Prima denunciano le incertezze causate dai dazi. Poi tirano fuori stime al millimetro sui loro effetti

Fermi tutti. Fino ad oggi le principali istituzioni finanziarie ci hanno spiegato che la guerra dei dazi, in parte attua...
Sandro Iacometti