Crisi: a Torino colpiti grossisti e importatori cinesi, tengono negozi al dettaglio

domenica 13 gennaio 2013
Crisi: a Torino colpiti grossisti e importatori cinesi, tengono negozi al dettaglio
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Torino, 10 gen. - (Adnkronos) - Nel terzo trimestre del 2012 nella provincia torinese le posizioni imprenditoriali intestate a persone di nazionalita' cinese (laddove per posizioni imprenditoriali si intende il numero di cariche ricoperte da un imprenditore all'interno di una o piu' imprese, ndr), secondo i dati in possesso della Camera di Commercio di Torino, risultavano 1.951, in crescita rispetto alle 1.859 registrate nell'analogo periodo del 2011. Tuttavia, anche nel territorio torinese, cosi' come e' accaduto in altre parti d'Italia, la crisi si e' fatta sentire e non sono pochi i cinesi che hanno scelto di chiudere la loro attivita' o di cederla a connazionali, magari piu' giovani, per cercare nuovi sbocchi di mercato, verso il Brasile o l'Africa, o per tornare in Cina. A confermarlo e' Chen Ming, presidente della sezione torinese dell'Angi, l'associazione nuova generazione italo-cinese. "Nella provincia torinese il fenomeno e' meno visibile rispetto al altre realta' italiane - spiega all'Adnkronos - ma anche in questo territorio non sono pochi coloro che hanno chiuso l'attivita' per tornare nel loro paese o per cercare nuovi mercati. Il fenomeno tuttavia, non riguarda i piccoli esercizi, come ristoranti, negozi al dettaglio e attivita' di servizi che risultano in crescita, ma piuttosto importato e grossisti, taluni con attivita' commerciali anche nel paese di origine, che non hanno piu' convenienza a restare qui". (segue)