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Famiglie, 10 anni di dramma:persi mille euro al mese

di Andrea Tempestini domenica 13 gennaio 2013

2' di lettura

  I dati Istat pubblicati mercoledì 9 gennaio fotografano un Paese sull'orlo della povertà. Un'Italia fiaccata dalle tasse e dalla disoccupazione, dove immaginarsi un futuro è un'impresa quasi impossibile. Un dato, su tutti: tenendo conto dell'andamento dell'inflazione, il potere d'acquisto delle famigle consumatrici (ossia il reddito disponibile in termini reali) nel terzo trimestre del 2012 è diminuito del 4,4% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, trascinandosi dietro l'effetto prevedibile sulla spesa, diminuita del 2,2 per cento. Persi mille euro al mese - Uno studio della Cgil prevedeva per settembre il crollo dei consumi per le famiglie operaie: un crollo che sarebbe durato dal 2012 al 2014 per effetto di inflazione, disoccupazione e pressione fiscale. Ma la caduta è iniziata anche prima. Nell'ultimo decennio, da che è stato introdotto l'euro, il potere d'acquisto delle famiglie ha subito una brusca frenata. Se nel 2003 il reddito netto familiare medio per una coppia con un figlio era pari a 38.204 euro, nel 2011 è crollato fino a 31.687 euro, che equivale a una perdita nominale di 17 punti percentuali. Un dato ancor peggiore se si considera anche l'inflazione: in questo caso la perdita del potere d'acquisto per le famiglie si aggira intorno al 38%, che in termini ancor più pratici equivale a mille euro al mese. Stiamo parlando, insomma, di un decennio in cui le famiglie, ogni mese, ci hanno rimesso mille euro. Il cruccio del lavoro - Sui nuclei familiari incide oltre all'impoverimento salariale anche l'occupazione: nell'ultima decade il lavoro è diventato sempre più precario; all'interno di una coppia, inoltre, è possibile che uno dei due abbia perso il lavoro, o sia stato costretto a differenti tipologie contrattuali. Per intendersi, la Commissione europea, nel suo rapporto annuale sull'occupazione e sui possibili sviluppi dei 27 Stati membri, descrive l'Italia come non lontana "dalla trappola della povertà di massa" poiché "quasi un quarto dei suoi abitanti corre un alto rischio di entrare nella povertà e ha scarse possibilità di uscirne".  

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