(Adnkronos) - "Per verificare l'efficacia del Geographic profiling a questo scopo - spiega Alessio Papini del Dipartimento di Biologia dell'Ateneo fiorentino - ci siamo concentrati inizialmente sulla Caulerpa taxifolia, un'alga invasiva che si e' diffusa a seguito di un travaso dall'acquario di Monaco. Il test ha fornito risultati positivi e, a quel punto, abbiamo focalizzato la nostra attenzione su un'altra varieta', la Caulerpa racemosa, la cui diffusione sta causando seri problemi di conservazione a vari ecositemi naturali". "Approfondendo i nostri studi, considerando la distribuzione di quest'alga nel Mediterraneo, abbiamo individuato con il Geographic profiling il focolaio in un porto della Sicilia Occidentale, dovuto, probabilmente, dall'attracco di una nave da carico proveniente dall'Australia - prosegue - I dati hanno confermato la fondatezza di questa ipotesi". La scoperta dell'Universita' di Firenze ha una rilevanza scientifica perche' apre nuovi scenari in materia di salvaguardia degli ecosistemi. "Il modello - conclude Papini - si presta a essere impiegato oltre che nella biologia marina anche in altre discipline, quali la geologia per esempio, e puo' fornire elementi utili per ridurre l'impatto ambientale dovuto a eventi di invasione biologica".