Bologna, 7 mag. - (Adnkronos) - Nonostante i tagli ai trasferimenti e la stretta al Patto di stabilita', i Comuni emiliano romagnoli evidenziano, nel complesso, una situazione "soddisfacente dal punto di vista dell'equilibrio, facendo registrare nel 2011, una temperatura di 5,3" ma su questa tenuta pesa ora l'incognita Imu. Il quadro complessivo "potrebbe tuttavia modificarsi anche sostanzialmente a seguito della sospensione della rata di giugno", annunciata dal Governo Letta, che per i Comuni dell'Emilia Romagna vale 200 milioni di euro. Questo in sintesi quanto emerge dallo studio promosso dalla Cna regionale tramite il 'Termometro della finanza locale', un indicatore unico che da' i voti da 3 (il migliore) a 9 (il peggiore) alle performance economico-finanziarie dei Comuni di ogni provincia, nell'arco di tempo che va dal 2006 e il 2011, ovvero nel periodo pre-crisi e in quello di piena crisi economica. Il tutto sulla base di 12 indicatori che vanno dalle entrate correnti pro capite, al debito fino alla pressione fiscale, pssando per la velocita' di riscossione, la velocita' di pagamento e le spese di funzionamento in rapporto alla spesa corrente. "Nel complesso - ha spiegato oggi a Bologna il ricercatore Alberto Cestari - si nota che tra il 2006 ed il 2011, i valori del Termometro sono migliorati per tutti i Comuni delle province. Cio' e' imputabile sia alle scelte autonome dei Comuni che hanno razionalizzato la spesa, sia ai vincoli imposti dall'esterno con il Patto di stabilita' interno, che hanno si' contribuito al consolidamento dei bilanci, ma penalizzando le spese d'investimento". (segue)