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Immigrati: in 35.000 al lavoro per raccolta pomodoro

domenica 14 luglio 2013

2' di lettura

Roma, 14 lug. (Adnkronos/Labitalia) - Sono migliaia: almeno 30.000 in Puglia (di cui 21.000 nella sola provincia di Foggia) e circa 5.000 in Basilicata. Meno in Campania, dove pero' diverse centinaia di immigrati lavorano nell'industria della trasformazione. Anche se e' difficile quantificare il numero esatto perche' nessuno ha mai fatto un vero censimento e perche' molti di loro sono 'invisibili', sconosciuti per le autorita' locali, per l'Inps, per il ministero del Lavoro. Sono i lavoratori stranieri che come ogni anno raccoglieranno la gran parte delle circa 5,5 milioni di tonnellate di pomodori che si producono annualmente in Italia. Vengono dal Burkina Faso, dalla Sierra Leone, dalla Nigeria, dal Mali, dall'Uganda, dalla Romania, dalla Bulgaria e dalla Polonia e vivono nei ghetti, in edifici diroccati o direttamente sotto gli ulivi, spesso senza servizi igienici e solo con l'acqua non potabile di qualche vecchio pozzo. "Sono 10 anni che si ripete questo fenomeno ogni anno, a cominciare dal mese di maggio e fino a novembre", spiega a Labitalia Giuseppe De Leonardis, segretario generale della Flai Cgil Puglia, una delle poche organizzazioni che, insieme a qualche associazione umanitaria, e' presente nei campi e nelle baracche degli immigrati. "I lavoratori -dice il sindacalista- arrivano a maggio per la raccolta delle fragole e si fermano per le ciliegie, per le angurie, i pomodori, l'uva da tavola e le olive". "Vivono in condizioni disumane, sotto caporale che sequestra loro i documenti, praticamente in condizione di schiavitu' -denuncia De Leonardis- e il lavoro e' in mano alle organizzazioni criminali. Noi siamo lasciati soli, la Regione ha fatto quello che poteva ma occorre che intervenga lo Stato, attraverso la Finanza e l'Ispettorato del lavoro per combattere questa illegalita' diffusa". Anche per questo, aggiunge De Leonardis, "la Flai Cgil Puglia sta lavorando per portare il ministro Kyenge a visitare i ghetti". (segue)

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