Genova, 31 mag. - (Adnkronos) - Chiedono l'apertura di nuovi cantieri e la realizzazione delle infrastrutture previste per lo sviluppo della citta' e della regione i lavoratori edili genovesi, che oggi con i loro familiari hanno percorso in corteo il centro cittadino. L'attivita' chiesta dai lavoratori permetterebbe anche la ripresa del comparto, che in Liguria ha perso 7 mila i posti di lavoro negli ultimi tre anni e a Genova circa 1.500 nel 2012. Sempre a Genova, le imprese che hanno chiuso i battenti nell'ultimo anno sono circa 200 e dall'inizio del 2013 sono rimasti a casa piu' di 1000 edili. Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil chiedono l'apertura di nuovi cantieri e l'avvio di quelli gia' previsti, una dura lotta all'evasione fiscale e un serio contrasto alle mafie e all'illegalita' diffusa. Secondo le organizzazioni sindacali "alla luce delle recenti tragedie, dalle alluvioni agli smottamenti in alcuni quartieri cittadini e nell'entroterra genovese, occorre una grande opera di recupero del territorio per evitare disastri e dare sostenibilita' all'ambiente". Inoltre, "Genova e la Liguria hanno bisogno delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo del futuro economico della citta': impianti e servizi pubblici costruiti con i criteri propri della sicurezza, grazie alle capacita' dei professionisti e delle maestranze che lavorano alla luce del sole e nel rispetto delle regole".