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Iva, la proposta della Lega: legalizzare le prostitute per non aumentare l'imposta

Al Senato il Carroccio torna alla carica: "Stoppiamo le violenze e troviamo altri soldi". Giovannini e Zanonato: "Le proveremo tutte, ma è dura"
di Giulio Bucchi domenica 23 giugno 2013

2' di lettura

Con le "lucciole" legalizzate, e tassate, si può evitare l'aumento dell'Iva al 22 per cento. E' la Lega Nord a rispolverare la vecchia idea, aggiornata alle emergenze attuali. Il Carroccio schiera l'intero gruppo del Senato a sostegno della propria proposta di legge che porta come prima firma quella del capogruppo Massimo Bitonci. "Non ha più alcun senso - spiega in una nota Bitonci - nascondersi dietro ipocrisie e tabù. La prostituzione è un fenomeno che esiste da sempre e il 75% degli italiani è favorevole alla sua regolamentazione anche per fermare ogni sfruttamento e violenza. Anche per queste ragioni, chiederemo l'immediata calendarizzazione del testo in commissione giustizia". "Da anni presentiamo questa proposta in Parlamento - prosegue Bitonci - senza mai arrivare nemmeno alla discussione del testo. Mi auguro che ormai i tempi siano maturi anche alla luce della profonda crisi economica che stiamo vivendo. Far emergere questo giro d’affari enorme significa per lo Stato e gli enti locali incassare abbastanza risorse per evitare non solo ulteriori aumenti delle tasse ma anche per abbassare una serie di imposte. Penso anche al prossimo rincaro dell’Iva, all’Imu o alla Tares".   Gli imbarazzi di Giovannini e Zanonato - Nel frattempo, il governo Letta è chiamato a risolvere la questione in tempi brevissimi. "Trovare altri fondi per l'Imu, per l'Iva e anche per abbassare le tasse sul lavoro e favorire l'occupazione giovanile non è facile - mette le mani avanti il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, intervenendo all'Assemblea di Confesercenti -. I margini di flessibilità di quest'anno sono stati messi per favorire le liquidità delle Pmi. La crisi di liquidità delle piccole e medie imprese era talmente grave che il Paese ha deciso di utilizzare i margini di flessibilità di quest'anno su questo tema". All'appello mancano 8 miliardi di euro, "ogni strada sarà battuta per evitare l'aumento previsto a fine giugno", assicura il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato, che la scorsa settimana aveva avvisato dell'impossibilità di bloccare l'aumento dell'Iva. 

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