Milano, 27 giu. - (Adnkronos) - Un gruppo che punta a diventare un top player mondiale. Questo l'obiettivo delineato dal costruttore Pietro Salini per il gruppo che sta nascendo dalla fusione tra Impregilo e la stessa Salini. "Diventare un'eccellenza -ha detto oggi durante un incontro con i giornalisti- nel fare le grandi operazioni; non come altre societa' che spesso fanno altro". L'obiettivo dunque e' focalizzarsi sul business, aggredendo "nuovi mercati, come gli Usa" e ovviamente partendo dal piano industriale "prudente" ma sicuro dato che il 60% di questo e' costituito "da lavori gia' acquisiti fino al 2012". Il piano, sottolinea l'amministratore delegato di Impregilo e Salini, permette di "non aver bisogno di bond fino al 2016". Ma non solo. Si aspetta l'esito di gare dove in gioco ci sono appalti per 17 miliardi. Insomma per il futuro "c'e' fiducia. Il mercato c'e"'. E che si punti a un ruolo di primo piano sui mercati internazionali e' delineato dal fatto che Salini si dice pronto anche a scendere sotto al 50% di fronte alla presenza di "investitori qualificati" che "guardino alla crescita dell'azienda" con "un chiaro progetto di sviluppo". Per ora si punta a ristabilire il flottante portandolo dal 10 al 25%. E sulla possibilita' che ci sia una doppia quotazione, Salini dice "manteniamo aperta qualsiasi possibilita', Siamo a Milano, piazza importante, ma ci possono essere anche altre soluzioni". Salini si e' poi soffermato anche sulla questione del ponte sullo stretto di Messina sottolineando che "ogni contratto che si firma va rispettato. Non si puo' cambiare idea ogni cinque minuti e nonmi ricordo che sia mai capitato una cosa del genere in nessuno dei paesi dove siamo presenti".