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Benzina, salgono le accise per correggere i conti

Nella bozza è messo nero su bianco: salirà il prezzo dei carburanti per pagare deficit al 3% e Cig. E doveva crescere per scongiurare l'aumento Iva...
di Giulio Bucchi domenica 13 ottobre 2013

2' di lettura

Puntuale come ad ogni manovra, arriva la stangata sui carburanti. Cambiano le motivazioni, non il risultato: nella bozza del decreto per la correzione dei conti e il rifinanziamento della cassa integrazione si prevede l'aumento a 793,40 euro per mille litri per benzina e benzina con piombo e 682,40 euro per mille litri per il gasolio. A conti fatti, fino al 31 dicembre le accise sui carburanti aumenteranno di 6,5 centesimi al litro mentre dall'1 gennaio prossimo e fino al 31 gennaio 2015 saliranno ancora di 3,3 centesimi di euro al litro. Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo (forse) per la questione Imu e prepararsi a sborsare altri soldi con la prossima "service tax" ed ecco in arrivo, dunque, la mossa jolly. In fondo, alzare le accise vale sempre: per finanziare la guerra in Libia così come quella in Abissinia (la paghiamo ancora, facendo il pieno, ma ormai è cosa nota), e pure per scongiurare l'aumento dell'Iva al 22 per cento. L'imposta sui consumi, come si sa, nel frattempo dall'1 ottobre scorso è comunque aumentata, ma per le accise c'è sempre un'occasione buona. E il fatto che i prezzi alla pompa, negli ultimi giorni, fossero in calo non fa altro che aggiungere la beffa al danno.  Stangata sugli acconti Irap e Ires - Quella sulla benzina non è però l'unica cattiva notizia. L'acconto sull'Ires passa dal 101 al 103%: in base ai calcoli del Tesoro, per il 2013 il maggior gettito sarà di 534,4 milioni e di 28,4 milioni per le addizionali. In rialzo anche gli acconti Irap che dovrebbe comportare un maggior gettito di 327,2 milioni per il 2013. Tradotto: il governo Letta applica punto per punto il tanto strombazzato decreto salva-Iva che entro settembre avrebbe dovuto scongiurare l'aumento dell'Iva. E pensare che Silvio Berlusconi e mezzo Pdl avevano rotto con le larghe intese proprio per protestare contro il carico di tasse del duo Letta-Saccomanni.  La frenata di Franceschini - Dal governo per ora frenano. "Non ci sarà alcun aumento delle accise o altri prelievi fiscali per coprire il rientro al 3% e le altre misure del decreto di oggi", dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, commentando le anticipazioni stampa. "Chiedo davvero ai media - prosegue - di verificare le informazioni prima di far circolare notizie false che alimentano tensioni e preoccupazione tra le gente già in difficoltà. Non ci sarà alcun aumento delle accise o altri prelievi fiscali per coprire il rientro al 3% e le altre misure del decreto di oggi".

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