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Multe in base al reddito: la proposta del Pd

"Report" lancia l'esca, i dem ci abboccano: "Presto la discussione in aula". L'alternativa: "Sanzioni legate alla cilindrata"
di Francesca Canelli domenica 13 ottobre 2013

2' di lettura

Report lancia l'esca, e il Partito Democratico risponde. Nella puntata del 7 ottobre andata in onda su Rai3, Milena Gabanelli propone un sondaggio: "E' giusto applicare una sanzione in base al reddito per il superamento dei limiti di velocità oltre i 20km orari?". Che, tradotto, suona più o meno come: è giusto che chi ha un reddito maggiore paghi una multa più salata nel caso in cui infranga il codice della strada? Secondo Erasmo D'Angelis, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti e deputato Pd, sì.  La proposta - Poco importa che la logica della proposta presenti qualche lacuna. La multa sarebbe stabilità in base al reddito, a parità di effrazione. Come dire, il "delitto" è lo stesso, ma la "pena" è differente (una fattispecie che fa sospettare profili di incostituzionalità). Tutto ciò, secondo D'Angelis, dovrebbe però scoraggiare soprattutto quanti compiono effrazione per eccesso di velocità. "Sono d'accordo e sostengo la proposta avanzata da Report per l'applicazione di una sanzione in base al reddito per il superamento dei limiti di velocità oltre i 20 km orari - ha affermato il sottosegretario -. Le sanzioni per eccesso di velocità, causa principale degli incidenti stradali, crescono al crescere della velocità eccessiva rispetto alla norma, ma se sono uguali per tutti i cittadini non hanno lo stesso potere di deterrenza. Infatti per contribuenti con redditi e auto molto sopra la media una multa pesante risulta di fatto molto leggera".  L'altra idea - Oppure, e questa è la seconda parte della proposta, si potrebbero tarare le multe in base alla cilindrata dell'auto. "Modulare le sanzioni secondo il livello del reddito è giusto e, in un paese ad alta evasione contributiva come l'Italia, stiamo valutando anche di introdurre il parametro della cilindrata dell'auto, recuperando così un elemento di giustizia verso gli evasori 'finti poveri'". Almeno su questo, D'Angelis, ci azzecca (anche se scorda di sottolineare come le multe in base al reddito sarebbero la "gioia" degli evasori fiscali). A breve la discussione arriverà in aula: "Si tratta di misure che proporremo all'interno della Riforma del Codice della Strada e nella discussione in Parlamento e fra i tre Ministeri coinvolti - Infrastrutture e Trasporti, Interno e Giustizia - insieme all'estensione delle aree urbane a 30 km orari e alla tutela degli utenti deboli della strada come pedoni e ciclisti”.

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