Pensioni: per il 2014 aumenti dell'1,2%

di Luciano Capone domenica 27 ottobre 2013
Pensioni: per il 2014 aumenti dell'1,2%
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Dopo i due anni di blocco dell'indicizzazione delle pensioni stabiliti dal decreto salva-Italia, tornano gli aumenti a partire dal 2014. Si tratta in realtà di piccoli aumenti a causa dell'effetto combinato della bassa inflazione e della riduzione degli aumenti stabilita dal governo per le pensioni sopra i 1500 euro. 6 euro al mese per le minime - La rivalutazione infatti sarà riconosciuta in pieno solo alle pensioni che non superano tre volte il minimo che è poco sotto i 500 euro (495,4 euro per la precisione). Fino a questo limite l'aumento è dell'1,2%, quindi di circa 6 euro per le pensioni minime di 500 euro e di 1,2 euro in più per ogni ulteriore 100 euro: quindi 7,2 euro per pensioni da 600 euro, 8,4euro per pensioni da 700 e via di seguito. La rivalutazione si riduce all'aumentare delle pensioni - Nella fascia che vaa tra tre e quattro volte il minimo, quindi tra i 1500 e i 2000, l'aumento non sarà integrale, ma del 90%. All'aumentare delle pensioni scende la rivalutazione: del 75% per le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo (2500 euro) e del 50% fino a sei volte il minimo (3000 euro). Oltre questa soglia l'aumento si riduce ulteriormente. Aumento lordo - Ovviamente questi aumenti sono lordi e quindi nelle tasche dei pensionati arriveranno ancora meno soldi visto che lo Stato si riprende una parte dell'aumento attraverso l'imposta sui redditi, che scatta per assegni superiori ai 7500 euro. Ciò vuol dire che la rivalutazione integrale arriverà solo per le pensioni bassissime, perché l'Irpef scatta già su quelle di poco superiori ai 600 euro.