CATEGORIE

Confesercenti: nel 2013 chiuderanno più di 30 mila negozi

di Lucia Esposito domenica 16 giugno 2013

2' di lettura

Bar, ristoranti e negozi di abbigliamento, un tempo gli esercizi più gettonati dagli italiani, potrebbero essere i più colpiti: secondo le stime dell’Osservatorio Confesercenti, bar e ristoranti registreranno un saldo negativo combinato di 17.088 imprese, arrivando a perdere il 5% del totale di aziende registrate a dicembre 2012. Ai secondi potrebbe andare anche peggio: la stima è di un saldo negativo per 11.328 unità, con una contrazione del 3% sul 2012. Il calo sarà più contenuto per il settore alimentare, il cui saldo previsto è di -4.701 unità, con una variazione negativa del 3% sul 2012.   Nel dettaglio, secondo la previsione Confesercenti, il settore dell’abbigliamento registrerà nel 2013 4.593 aperture e 15.921. Si tratta di un rapporto aperture/chiusure di 2 a 7, un dato peggiore rispetto a quello di tutte le altre categorie di attività commerciali e anche del totale nazionale, per il quale il rapporto è di una nuova apertura ogni tre chiusure. Per quanto riguarda i bar, i nuovi esercizi saranno 6.714, contro 14.430 che chiuderanno per sempre la serranda; mentre i ristoranti vedranno 15.750 imprese cessare l’attività a fronte di 6.378 aperture.   La crisi del commercio si estende a tutto il territorio nazionale, colpendo ogni regione. Per quanto riguarda le attività del settore alimentare, le stime Confesercenti indicano un saldo particolarmente negativo soprattutto in Sicilia, dove le nuove aperture saranno solo 288, un dato inferiore di quasi quattro volte a quello delle chiusure, previste a quota 1.080.   Nell’abbigliamento, invece, è la Basilicata a mettere a segno il risultato proporzionalmente peggiore: con 240 chiusure e solo 84 nuove aperture, la regione perderà a fine anno il 10% del totale dei negozi del settore. In Abruzzo, invece, è previsto un record negativo per i ristoranti: con 144 aperture e 534 chiusure, al primo gennaio 2014 la regione avrà perso l’8% del totale delle imprese attive nella ristorazione. Nel settore Bar, spicca la stima per la Valle D’Aosta che, con 33 nuove aperture e 30 chiusure, potrebbe mettere a segno una variazione minima, ma positiva, dell’1% Se il trend di chiusure evidenziato nei primi quattro mesi di quest’anno dovesse rimanere invariato, al primo gennaio 2014 avremo perso 11.328 negozi di abbigliamento, accessori e calzature, 9.372 ristoranti, 7.716 bar, e 4.721 esercizi alimentari. E’ la stima redatta da Confesercenti.   "Non c'è regione o categoria merceologica che sfugga alla crisi del commercio: se il trend di chiusure evidenziato nei primi quattro mesi del 2013 dovesse continuare invariato, al primo gennaio 2014 - spiega Confesercenti - avremo perso in tutta Italia, rispetto al totale registrato a dicembre 2012, esercizi in tutti i principali settori"

La parola d'ordine Decreto Piantedosi, nuovo codice di condotta per bar e discoteche

Barilla Nel 2024 da Barilla oltre 1.400 tonnellate di prodotto a Banco alimentare. Il gruppo si conferma tra i primi contributori per volumi donati in Italia

Bologna Beve un po' d'acqua al bar: finisce in coma, cosa c'era nel bicchiere

tag

Decreto Piantedosi, nuovo codice di condotta per bar e discoteche

Massimo Sanvito

Nel 2024 da Barilla oltre 1.400 tonnellate di prodotto a Banco alimentare. Il gruppo si conferma tra i primi contributori per volumi donati in Italia

Beve un po' d'acqua al bar: finisce in coma, cosa c'era nel bicchiere

Terni, straniero urina di fronte ai negozi: la rabbia dei cittadini

Moneta, il sabotaggio cinese al Made in Italy

Oggi in edicola torna "Moneta", l'allegato economico con Libero, Il Giornale e il Tempo. Tra gli approfond...

Benzina, prezzi mai così bassi dal 2021

Continuano a scendere i prezzi dei carburanti alla pompa, in assenza di quotazioni internazionali per via delle festivit...

Trump manda in tilt la vecchia finanza

«She's fantastic, she's a fantastic leader and person» era il 12 dicembre 2024 quando un Donald Trum...
Buddy Fox

Rating, non gioisce solo il governo: l'incremento fa bene a imprese e lavoratori

Fingiamo per un attimo che la promozione di Standard & Poor’s sul merito creditizio dell’Italia sia quel...
Sandro Iacometti