Roma, 14 giu. - (Adnkronos) - Il tasso medio di mortalita' per le biciclette nei comuni capoluogo in Italia e' pari a 0,38 per 100mila residenti, ma in alcuni capoluoghi si registrino valori molto piu' elevati (oltre 2 morti ogni 100.00 abitanti, talvolta persino superiori a quelli associati alle autovetture). Nel 2011, cio' si verifica in particolare a Biella, Vercelli, Pavia, Gorizia, Ravenna, Grosseto, Lucca, Ascoli Piceno, Fermo e Frosinone. Lo rileva il Focus Istat sulla Mobilita' Urbana con i dati relativi al 2011. Il tasso di mortalita' associato all'uso della bicicletta disegna una mappa del rischio, che risulta molto contenuto a Torino, Alessandria, Monza, Lecco, Lodi, Bergamo, Bolzano e Udine, capoluoghi dove la consistente densita' di piste ciclabili sembra contribuire a contenere l'incidenza della mortalita' per le biciclette (tasso associato a questo mezzo nullo nel 2011). Per quanto concerne i grandi comuni i tassi di mortalita' piu' elevati per i conducenti e i passeggeri di biciclette si registrano a Verona, Bologna e Padova (rispettivamente 1,14, 1,05 e 0,93 per 100.000 nel 2011), mentre valori piu' bassi rispetto alla media dei capoluoghi caratterizzano le altre grandi citta'. L'indice di mortalita' nelle citta' capoluogo, rispetto al numero degli incidenti, assume per le biciclette valori piu' elevati (0,86 per 100 incidenti) dei corrispondenti indici riferiti all'uso di autovetture, ciclomotori e motocicli (rispettivamente 0,27, 0,44 e 0,79 per 100 incidenti che coinvolgono questi mezzi). E' quindi evidente come, a fronte di una piu' contenuta incidenza dell'incidentalita' che coinvolge le bici, nelle realta' urbane analizzate il rischio che gli esiti del sinistro siano i piu' gravi e' comparativamente il piu' elevato tra quelli connessi all'utilizzo dei diversi mezzi di trasporto.(segue)