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RdC: Confapi Padova, in Veneto solo l'1,85% dei beneficiari ha trovato impiego

di AdnKronos domenica 26 gennaio 2020
RdC: Confapi Padova, in Veneto solo l'1,85% dei beneficiari ha trovato impiego

2' di lettura

Padova, 22 gen. (Adnkronos) - Sono 28.763 i beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno trovato un lavoro: si tratta appena dell’1,17% del totale delle persone che usufruiscono del sussidio (2.451.953 italiani), percentuale che sale al 3,63% se si considerano esclusivamente le persone ritenute occupabili (poco più di 791 mila). Lo attestano i numeri forniti a fine 2019 da Anpal Servizi, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, dai quale traspare come solo un terzo dei beneficiari sia tenuto al “patto per il lavoro” e come una percentuale esiguissima di questo terzo l’abbia effettivamente trovato sin qui. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha analizzato nello specifico la situazione in Veneto. Ebbene, in regione le domande di accesso al reddito di cittadinanza accolte riguardano 32.488 nuclei familiari (a Padova 6.607), interessando 63.968 persone (di cui 13.208 a Padova), il 2,6% del totale del Paese. E, di queste domande accolte, 1.189 sono sfociate in un impiego da parte dei beneficiari, vale a dire l’1,85% del totale, una percentuale leggermente più alta rispetto al dato nazionale. "Considerando che la Legge di bilancio 2019 ha stanziato per il reddito di cittadinanza 6,969 miliardi, è come se ognuno dei 28.763 posti di lavoro che sono stati creati grazie alla norma sia venuto a costare 242 mila euro. E considerando che la retribuzione lorda di un lavoratore italiano medio si attesta attorno ai 29.601 euro all’anno (dati JobPricing), possiamo arrivare ad affermare che con i 242 mila euro con cui si è arrivati ad avere un posto di lavoro se ne sarebbero potuti creare 8, spendendo in modo più intelligente questi soldi - afferma Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova, Associazione delle piccole e medie imprese del territorio - Ovviamente la nostra è una provocazione, ma lo è solo fino a un certo punto. Quanto più utile sarebbe stato rimettere in circolo quelle risorse direttamente per favorire l’occupazione? Una domanda che acquista ancora più senso se prendiamo in esame un ulteriore dato: nel triennio 2020-2022 le case dello Stato stanzieranno in tutto circa 26 miliardi per finanziare il reddito di cittadinanza, mentre nello stesso arco di tempo alle politiche attive per il lavoro sono destinate risorse per 9,7 miliardi, cioè poco più di un terzo della cifra. Una sproporzione tanto evidente quanto del tutto priva di senso".

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