Nulla cambia per gli immobili della Chiesa, che restano esenti dal pagamento della Tasi così come era per l'Imu. E’ stato sciolto il nodo e nella bozza definitiva del decreto legge varato la settimana scorsa dal Consiglio dei Ministri è previsto che l'esenzione si applicherà alle sole parti dell’immobile che vengono utilizzate per lo svolgimento delle attività meritevoli, con modalità non commerciali. Resta ferma l'esenzione per i 25 immobili della Santa Sede, esentati grazie all’ex-territorialità garantita dai Patti Lateranensi. Il decreto, bollinato dalla Ragioneria dello Stato, dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale stasera. Nel dettaglio, il decreto prevede che i Comuni potranno procedere a un ulteriore aumento fino allo 0,8 per mille delle aliquote Tasi "a condizione che siano finanziate" detrazioni d’imposta o altre misure relative alle abitazioni principali e alle unità immobiliari a esse equiparate tali da generare effetti equivalenti a quelli dell'Imu. Il Comune stabilisce le scadenze di pagamento della Tari e della Tasi prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato con riferimento alla Tari e alla Tasi. Resta consentito il pagamento in un'unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno. Il versamento dovrà avvenire tramite modello F24 o bollettino postale. E' previsto un contributo a favore dei Comuni di 625 milioni di euro per il 2014. Si rimanda inoltre a un decreto del ministro dell’Economia, di concerto con il ministro dell’Interno, per l'individuazione della quota del contributo di spettanza di ciascun comune, tenendo conto dei gettiti standard ed effettivi dell'Imu e della Tasi.