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Pensioni, occhio al ricalcolo: ecco chi prende di più di quanto ha dato

di Giulio Bucchi domenica 30 marzo 2014

2' di lettura

Sedici milioni di pensionati italiani tremano. Come scrive Libero in edicola oggi, venerdì 28 marzo, il governo starebbe pensando a un ricalcolo degli assegni, con tagli fino al 34 per cento. Il direttore generale dell'Inps Mauro Nori, in audizione alla Commissione Lavoro della Camera, lo ha confermato: "Far passare al contributivo i vecchi assegni è possibile". Risultato: chi riceve 1.800 euro si potrebbe veder ridotta la pensione a 1.300 euro.  Leggi l'approfondimento di Antonio Castro su Libero in edicola oggi, venerdì 28 marzo     Lo squilibrio - L'obiettivo dell'esecutivo e dell'Inps è quello di riequilibrare gli squilibri tra sistema retributivo (pre-riforma Fornero) e contributivo. Si tratta di ricostruire la carriera previdenziale di milioni di italiani, anche se per gli ex dipendenti pubblici manca una banca dati vera e propria. Di sicuro, il confronto tra quanto versato e quanto incassato da chi è andato in pensione di anzianità tra 2008 e 2012 (lo studio è degli esperti Fabrizio e Stefano Patriarca su lavoce.info) parla chiaro. In sostanza, i contributi versati coprono solo in parte la pensione erogata dall'Inps, con punte di squilibrio fino al 34%: in altre parole, chi oggi incassa una pensione oltre i 3.000 euro è come se ricevesse un terzo dell'assegno "regalato", senza copertura economica. Un guaio. Chi prende più di quanto versato - Più sale di assegno, più quel differenziale cresce. Per esempio, chi percepisce fino a 499 euro, ha versato in realtà 381 euro: 44 euro "in più" nell'assegno. Fino a 749 euro, invece, si sono versati contributi per 564 euro ottenendone in cambio 660 euro: uno squilibrio di 96 euro. Che sale a 156 euro nel caso di chi percepisce fino a 999 euro avendo versato contributi reali per 734 euro. Sono 238 gli euro "regalati" per chi riceve una pensione fino a 1.249 euro avendo versato 900 euro. E' del 23,6%, pari a 324 euro, lo squilibrio per le pensioni fino a 1.499 euro: 1.053 euro di contributi contro 1.377 euro di pensione retributiva erogata. Come detto, lo squilibrio sale di pari passo con l'ingrassare dell'assegno. Fino ai 1.749 euro, si sono versati contributi per 1.205 euro ricevendo in cambio 1.621 euro, 416 euro in più. Fino a 1.999 euro, a fronte di 1.363 euro di contributi, si percepiscono 508 euro in più. Che salgono a 599 nel caso delle pensioni fino a 2.249 euro (con 1.520 euro di contributi). Per le pensioni fino a 2.499 euro, invece, a fronte di 1.680 euro di contributi si incassano 691 euro in più. I più fortunati, come detto, sono coloro che percepiscono pensioni fino a 2.999 euro e gli oltre 3.000: rispettivamente, 834 e addirittura 1.414 euro "regalati". Un lusso che governo e Inps non vogliono più concedere.  

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