Le proteste di piazza ripartono dai caselli autostradali. L'esecutivo ha acceso la miccia autorizzando a capodanno nuovi rincari sui pedaggi e ora al fuoco (sopito, ma non estinto) dei forconi si sommano le proteste di Lega, Movimento 5 stelle e sindacati dei trasportatori. Nel 2014 le tariffe autostradali saliranno mediamente del 3,9 per cento, con un picco dell'8 per cento per le tratte gestite dalla società Centropadane (il percorso più caro sarà quello da Milano ad Aosta, che costerà all'automobilista 0,13 euro a chilometro). Le proteste - Inizia i giochi il Carroccio, che per oggi ha indetto picchettaggi e opere di disobbedienza civile presso circa trenti ingressi autostradali in tutto il nord (su tutti alla barriera milanese della A4 e all'uscita Fidenza dell'A1). Ma a far tremare i polsi al governo sono le fibrillazioni del Fita-Cna, dell'Unatras e di altri sindacati dei trasportatori: la minaccia è quella del "fermo selettivo", cioè che i manifestanti decidano di bloccare con i propri tir le tratte autostradali (specie in Veneto e Abruzzo, dove i rincari sono stari rilevanti). La discesa in piazza dei camionisti darebbe nuovo slancio al movimento dei Forconi, quietatosi dopo le proteste di dicembre: proprio in Veneto, dove il movimento è più strutturato, si assiste alle prime prove d'intesa con le associazioni di trasportatori. Le contromosse del Governo - Il ministro per i Trasporti e le Infrastrutture corre ai ripari, o almeno ci prova. Stando a quanto ricostruisce Dario Di Vico sul Corriere della Sera, Maurizio Lupi avrebbe proposto una sorta di intesa con le società private che gestiscono le autostrade: loro intensificano le opere di ammodernamento delle infrastrutture (così a giustificare gli aumenti) e sperimentano nuove forme di abbonamento che premino gli automobilisti. E lui pospone la data di attuazione di una direttiva comunitaria (al momento calendarizzata per il 2014) che impone di rimettere a gara la gestione delle autostrade, circostanza che terrorizza gli attuali concessionari. Dissapori in aula - Proprio sulla "vita facile" delle concessionarie rumoreggiano partiti di maggioranza e opposizione. Michele Dell'Orto, deputato grillino, ha chiesto al ministro Lupi di indicare gli investimenti sulla rete autostradale che hanno legittimato gli aumenti. Marco Filippi del Pd, invece, lamenta lo smantellamento dell'Ivca, l'ispettorato preposto al controllo di questo tipo di interventi, senza il quale il governo non ha più strumenti per monitorare il lavoro dei concessionari.