Imu e Tasi, Saccomanni: "Alzare le aliquote". Sulla casa tasse per 50 miliardi

Il ministro dell'Economia promette: "In 3 anni la pressione fiscale calerà di 9 miliardi". Intanto stangano il mattone: rispetto all'Ici spenderemo il 220% in più
di Giulio Bucchidomenica 12 gennaio 2014
Imu e Tasi, Saccomanni: "Alzare le aliquote". Sulla casa tasse per 50 miliardi
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"Il 2014 sarà l'anno della svolta: famiglie, lavoratori e imprese pagheranno meno tasse, nel prossimo triennio si ridurranno di ben 9 miliardi con un calo graduale anno per anno". Professa ottimismo il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, ma tra le pieghe dell'intervista a Repubblica fa filtrare un'indiscrezione che è già una mannaia sulla testa dei contribuenti italiani. Come introdurre detrazioni sulla casa? Semplice, "consentendo ai sindaci di aumentare l'aliquota massima". Vale a dire: portare le aliquote della Tasi dal 2,5 al 3,5 per mille per le prime case e dal 10,6 all'11,6 per mille sulle seconde. Risultato: per confermare, di fatto, le detrazioni per famiglie e ceti meno abbienti già previste dalla vecchia Imu, la nuova tassa sulla casa con l'aggiunta di tutto il blocco "immobiliare" della Iuc (compresa la Tari sui rifiuti) sarà una mazzata superiore a quella degli anni precedenti. Secondo Confedilizia, per esempio, nel 2014 il governo incasserà dal mattone 28 miliardi di euro, contro i 20 dell'Imu 2013 e addirittura i 9,2 dell'Ici nel 2011. Un salasso. 50 miliardi di tasse - Più nel dettaglio, con le nuove aliquote la Tasi porterebbe nelle casse dello Stato circa 8 miliardi. L'Imu sulle seconde case porterà via dalle tasche degli italiani 23,8 miliardi (calcolati in base ai dati 2012 sottraendo dal computo il gettito della prima casa). Si aggiungono altri 9 miliardi derivanti dalla Tari sui rifiuti, e, infine, tutto il pacchetto di tasse "di registro, ipotecarie e catastali", altri 8 miliardi di euro. Il totale della tassazione patrimoniale arriva dunque alla quota "monstre" di 50 miliardi. Nel 2011, l'Ici come detto valeva 11 miliardi di euro e la tassa sui rifiuti 7,5: significa che in 3 anni le tasse sulla casa con annessi e connessi sono schizzate in su del 220 per cento. Caso sulle date - L'aspetto deprimente, o tragicomico, è che all'alba del 2014 di certezze ancora non ce ne sono: il governo deve ancora decidere sulla data delle scadenze fiscali. Secondo il Corriere della Sera si starebbe facendo strada nel governo l'ipotesi di un rinvio a giugno per la Tasi, per tutti. D'altronde, la sovrapposizione di scadenze tra Imu, mini-Imu, Tasi e Tari è un rompicapo (e svuota-tasche). Secondo la Stampa, poi, la partita sulle aliquote non sarebbe ancora chiusa. L'ipotesi del quotidiano torinese è che l'esecutivo scelga di alzare le aliquote sulla prima casa al 3 per mille diminuendo però quella sulla seconda al 10,6. I contribuenti non hanno nemmeno la certezza di che morte moriranno.