Roma, 28 ago. (Adnkronos/Labitalia) - "I capitani coraggiosi dell'imprenditoria sarda per l'ennesima volta hanno fatto un grosso flop, rubando traffico di passeggeri e mezzi a imprese italiane al 100%, basate in Italia e che impiegano solo personale marittimo italiano, mettendole in difficoltà, in questo momento di crisi globale, con ricadute negative per l'occupazione italiana". Con queste parole Giovanni Olivieri, coordinatore nazionale della Fit-Cisl per il Trasporto marittimo, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda GoinSardinia. "Per il secondo anno la compagnia scappa in anticipo, lasciando dietro di sé una situazione fumosa, forse con debiti, anche se non è stato chiarito -prosegue Olivieri- Come l'anno scorso, anche quest'anno il sindacato si trova a dover dare assistenza ai marittimi italiani impiegati sui traghetti noleggiati da GoinSardinia, perché non hanno percepito tutte le competenze maturate. L'armatore deve ancora pagare tra stipendi e contributi 260mila euro. I pochi marittimi italiani rimasti a bordo sono già stati sbarcati a Olbia e il rimanente lo sarà a Livorno". Conclude Olivieri: "i media parlano di ben 20mila passeggeri lasciati a terra. E penso che l'ultimo degli Italiani, imprenditore o no, sappia fare meglio di questo consorzio, ripetendo il film già visto con la Saremar ai tempi del Governatore Cappellacci. Chi di competenza non deve più autorizzare simili operazioni fallimentari".