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Le banche rottamano gli sportelli, verso il taglio di 1.500 filiali

di Ignazio Stagno domenica 27 aprile 2014

2' di lettura

Cambia tutto. Comincia la rivoluzione delle banche. Gli istituti dicono addio agli sportelli e puntano tutto sull'home banking, ovvero le operazioni a portata di click. La rottamazione è iniziata già da qualche anno sotto la spinta della crisi: dopo i circa 800 sportelli persi dal 2007, nei prossimi anni è prevista la chiusura di circa altri 1.500, considerando solo i grandi istituti. La chiusura degli sportelli per il momento ha riguardato di più gli istituti che hanno le agenzie nei centri urbani, mentre resistono le agenzie delle banche di credito cooperativo o popolari presenti soprattutto nei piccoli centri rurali. Da qui al 2017 così Intesa Sanpaolo prevede di passare da 4100 a 3300 sportelli (erano 6100 nel 2007), Unicredit di ridurre 500 sportelli da qui al 2018 sulle attuali 4100 e Mps 200 degli attuali 2300. La crisi economica, il crollo del mercato immobiliare e l’introduzione delle nuove tecnologie hanno reso gli sportelli superflui lasciando spazio a quelli online.  Addio agli sportelli - Dando uno sguardo ai piani industriali delle grandi (Unicredit, Intesa, Mps), insomma, le filiali faranno sempre meno cassa e sempre più consulenza, che resta indispensabile per siglare un mutuo o stipulare un finanziamento per un’impresa. "I clienti per le operazioni giornaliere come bonifici, estratto conto o pagamento bollette non sono più disposti a fare file e operano da casa o dall’ufficio con pc e smartphone o anche dall’Atm ma per accendere un mutuo o realizzare operazioni complesse o percepite tali vogliono ancora parlare con qualcuno", spiega un banchiere. Insomma la rottamazione è cominciata e nel corso dei prossimi anni gli sportelli sono destinati a scomparire del tutto. 

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