Tariffe locali sempre più alte

di Lucia Espositodomenica 5 gennaio 2014
Tariffe locali sempre più alte
2' di lettura

 Tariffe locali sempre più pesanti per le tasche degli italiani con aumenti medi oltre il 4% nell’anno appena concluso. Il "catenaccio" difensivo dei cittadini contro la crisi si ferma davanti al gioco di squadra delle tariffe e, in particolare, di quelle dei servizi pubblici locali. A scardinare le strategie (e il borsellino) dei consumatori nel 2013, infatti, sono state soprattutto le tariffe dei servizi idrici (cresciute del 7,6% tra ottobre 2012 e ottobre 2013) e dei rifiuti urbani (+7% nello stesso periodo). E’ quanto emerge dall’analisi di Unioncamere sull'andamento dei prezzi amministrati a controllo locale e nazionale - realizzata attraverso il proprio Istituto di ricerca specializzato nelle indagini su distribuzione e servizi (Indis) - sulla base dell’Osservatorio "Prezzi e Mercati" secondo cui l’inflazione tariffaria nel 2013 si avvia a registrare un aumento medio superiore al 4%.  Sul versante opposto, spiega l’analisi, i prezzi dei beni di consumo scambiati sul mercato mostrano dinamiche tendenziali molto più contenute: +2% i beni alimentari ad esclusione del fresco e solo +0,5% per quelli non alimentari. Nel complesso, al netto della componente energetica, l'inflazione tariffaria per il 2013 si avvia pertanto a registrare un aumento medio superiore al 4% (+3,8% le tariffe pubbliche nazionali, +4,1% quelle locali, con riferimento al confronto ottobre 2013-ottobre 2012), a fronte di un’inflazione media decisamente moderata che, nel 2013, chiuderà all’1,2%.   Il quadro resterà simile anche nel 2014: le attese rispetto all’evoluzione delle tariffe pubbliche (nazionali e locali) indicano, infatti, una crescita media complessiva nell’ordine del 3%, un dato di gran lunga superiore rispetto alla crescita attesa nel livello medio generale dei prezzi. L’anno prossimo, l'inflazione generale dovrebbe confermarsi all’1,2% in conseguenza di un vistoso cedimento dei prezzi dell’alimentare (da +2,4 a +1,3%) e solo di un lieve recupero di quelli dei beni non alimentari (dallo 0,5% del 2013 ad un poco incoraggiante 1%). Relativamente stabili intorno alla media generale (+1,3% nel 2013 e +1,4% il prossimo anno) i prezzi dei servizi di mercato; in ulteriore calo (-1,5%) quelli dell’energia. Sotp ai rincari - Per rilanciare i consumi e accompagnare i segnali di ripresa dell’economia - sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - è indispensabile rallentare la corsa di tasse e tariffe, a cominciare da quelle locali. I tanti, piccoli mercati protetti che ancora resistono riducono il potere d’acquisto di famiglie e imprese e sono un freno alla ripresa. Serve più trasparenza della pubblica amministrazione per capire i meccanismi di formazione dei prezzi a livello locale e far sì che questi possano incentivare i comportamenti più virtuosi e penalizzare quelli più nocivi. L’uso intelligente delle tariffe di certi servizi può rivelarsi una leva importante per uno sviluppo locale più equo e sostenibile. A condizione di far crescere le capacità di monitoraggio e di gestione da parte dei comuni".