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Ue, le condizioni di Rehn: "Se fate così, potete sforare il tetto del 3%"

Il commissario agli Affari economici detta la linea su spending review, privatizzazioni e Bankitalia. Saccomanni sull'attenti: "Tutto fatto"
di Giulio Bucchi domenica 19 gennaio 2014

2' di lettura

L'Unione europea ci detta le condizioni e Saccomanni dice subito sì. Il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn , ha ribadito al ministro dell'Economia italiano Fabrizio Saccomanni le "clausole" per permettere lo "sforamento" del tetto del 3%: se il governo Letta procederà a realizzare privatizzazioni, spending review, rivalutazione delle quote della Banca d'Italia e rientro dei capitali esportati all'estero, centrando i suoi target di bilancio, l'Europa ci permetterà di mettere in campo investimenti produttivi senza conteggiarli nel calcolo del disavanzo strutturale. Qualche settimana fa il commissario finlandese aveva espresso il proprio "scetticismo" sulle misure messe in atto dall'esecutivo riguardo a spending e privatizzazioni, provocando la reazione stizzita del premier Letta. Oggi, dice invece Rehn, "sono fiducioso" che l’Italia "centrerà i suoi obiettivi di bilancio". E se le indicazioni saranno rispettate, aggiunge, "è possibile attivare la clausola di flessibilità per gli investimenti produttivi". Questo però, avverte, "sta nelle mani del governo". Saccomanni: tutto fatto - Dal Tesoro non tardano ad arrivare rassicurazioni sul fatto che la direzione su cui il governo sta lavorando è esattamente quella richiesta dall'Europa. "Almeno due delle quattro richieste di Bruxelles sono già in stadio avanzato", dicono fonti di via XX Settembre. Il decreto sulla rivalutazione delle quote di Via Nazionale, già approvato dal Senato, dovrebbe passare a breve anche alla Camera, mentre il commissario alla spending Carlo Cottarelli anticiperà il suo lavoro alla fine di febbraio. Quanto alle privatizzazioni è di due giorni fa una riunione a palazzo Chigi del Comitato che se ne occupa e altre riunioni saranno previste a breve. Infine, dopo i colloqui con la Svizzera, riferiscono le stesse fonti, un decreto sul rientro dei capitali arriverà entro le prossime settimane sul tavolo del Consiglio dei ministri. 

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