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Legge di stabilità: tagli alle Regioni, stretta sui renditi e sui fondi pensione

di Lucia Esposito domenica 19 ottobre 2014

2' di lettura

La manovra da 36 miliardi che Matteo Renzi ha presentato e che adesso aspetta l'ok di Bruxelles, al di là di quelli che sono stati gli annunci del premier e dei torni entusiastici con cui è stata presentata, rappresenta una vera e propria "mazzata" per alcune categorie. Aumenta la tassa sui fondi pensioni: il balzello passa stabilmente dall'11% al 12%. Sacrifici anche per gli enti locali per un totale di circa due miliardi. I primi cittadini lombardi minacciano di chiudere i municipi e i Comuni sono già sul piede di guerra: negli ultimi anni hanno subito tagli alla spese corrente per circa otto miliardi: asili, assistenza agli anziani, trasporti pubblici. Sergio Chiamparino ha convocato per oggi una Conferenza dei governatori: 4 miliardi di tagli ai trasferimenti produrranno, secondo lui, un paradosso: "Da una parte si taglia l'Irap, dall'altra si invita le regioni ad aumentarla, a ridurre i servizi e a farli pagare di più". E annuncia: "Sarà difficile non aumentare le tasse".  E dalla Campania Stefano Caldoro dice: "Se bisogna fare questo taglio di 4 miliardi e sappiamo dove colpiscono, allora sia lo stesso governatore  mettere ticket nazionali". Col il taglio di 4 miliardi a Regioni e Comuni è quasi certo che le Regioni dovranno aumentare le tasse locali e quini a pagare saranno come sempre i contribuenti.  Il ministro - Ma il ministro Padoan, parlando a Radio anch'io  sulla possibilità che gli enti locali aumentino le tasse, ha detto: "Non è a che aumentino le tasse, ma perché aumentino l’efficienza. Siamo convinti che i margini ci siano. Si tratta di dare gli stimoli giusti, a partire dal governo. Aumentano le tasse? Può darsi, ma c’è sempre un appostamento di risorse a fronte di un aumento del prelievo e poi saranno i cittadini a giudicare". Secondo il ministro ci sono "amplissimi margini per l’aumento dell’efficienza" a proposito dei tagli previsti per le Regioni. Il governo, ha sottolineato ancora Padoan, ha "esaminato tutte le voci di tagli ai ministeri, alle regioni e agli enti locali". Ha parlato anche del giudizio di Bruxelles che dovrebbe arrivare entro la fine del mese: "Non sono preoccupato per il giudizio dell’Ue sulla Legge di stabilità"- La Legge di stabilità 2015 prevede una clausola di salvaguardia da 3,4 miliardi di euro per un’eventuale correzione del deficit pubblico. Si tratta di quello 0,25% del Pil di aggiustamento strutturale minimo che la Commissione europea chiede all’Italia.  Clausole di salvaguardia - Ma sono proprio le tante clausole di salvaguardia, a spaventare gli osservatori.  Matteo Renzi ha dovuto inserirle nella sua legge di stabilità per farla digerire prima alla Ragioneria generale e poi a Bruxelles. Il punto è che se poi gli effetti dei tagli non dovessero essere quelli ipotizzati, si ricorrerà ai prelievi fiscali (aumenti dell'Iva, taglio delle detrazioni e delle deduzioni, incremento delle accise sui prodotti petroliferi e sul pane) poderosi. Leggi anche l'articolo sulle tasse nascoste nella manovra: (clicca qui)

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